Guardia di Finanza, sgominata un’organizzazione di narcotrafficanti: 18 arresti. Scoperti legami con clan mafiosi

Roma. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito, nel Lazio e in Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 18 persone, considerate appartenenti a un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base nella Capitale.

L’operazione della Guardia di Finanza, oggi a Roma

Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato uno strutturato sodalizio radicato nel quartiere di Montespaccato, capeggiato da una persona considerata emergente nel panorama criminale romano, collegato a esponenti di clan mafiosi, rispetto ai quali era divenuto un importante canale di distribuzione di droga.

In tale contesto sono emerse, tra l’altro, relazioni intessute dal protagonista della vicenda con esponenti della cosca “Bellocco” di  Rosarno (Reggio Calabria), come dichiarato da due collaboratori di giustizia, e con un pregiudicato, di origini brindisine, vicino al clan “Coluccia” che è  un’articolazione territoriale della Sacra Corona Unita egemone in provincia di Lecce.

La caratura criminale del capo del sodalizio criminale è testimoniata dal sequestro, operato dalle Fiamme Gialle a marzo 2016, di un vero e proprio “arsenale”, individuato dopo alcuni giorni di pedinamento di un suo uomo di fiducia.

In quell’occasione erano state rinvenute 20 armi da fuoco (tra cui Kalashnikov, fucili a canne mozze e a pompa, mitragliatori Skorpion e silenziatori), 6 chili di esplosivo ad alto potenziale, 5 detonatori e un giubbotto antiproiettile, nonché circa 73 chili di cocaina e 140 chili di hashish.

Le indagini, che si sono protratte per lungo tempo al fine di ricostruire la struttura della gang, hanno consentito la compiuta identificazione degli altri associati.

Il capo clan esercitava nei confronti dei sodali un potere “dispotico”, ricorrendo a gravi minacce e atti violenti in caso di scarsa “produttività” della piazza di spaccio di rispettiva competenza ovvero nell’ipotesi di ammanchi di denaro dalla “cassa comune”.

La complessa rete di connivenze creata dall’uomo ha poi portato all’individuazione di ulteriori personaggi, anch’essi destinatari della misura cautelare in carcere, taluni dei quali noti alle locali cronache giudiziarie, che, pur non essendo organici all’associazione, erano ad essa legati da stabili rapporti di fornitura di droga.

 Nel corso delle attività investigative, le Fiamme Gialle hanno sequestrato, complessivamente, oltre 100 chili di cocaina, circa 143 chili di hashish, un laboratorio clandestino allestito per la lavorazione, il “taglio” e il confezionamento della cocaina, oltre ad arrestare in flagranza 7 persone tra corrieri e fiancheggiatori.

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