Aeronautica Militare, parla il Colonnello Luigi Casali (61° Stormo): “L’internazionalizzazione della nostra Scuola di volo consente un ottimo addestramento”

Galatina (Lecce). Il Colonnello pilota Luigi Casali è dall’8 luglio 2016 il comandante del 61° Stormo “Carlo Negri” e della base aerea di Galatina (Lecce). Ha alle spalle 3200 ore di volo, per lo più operati su Tornado, T-339 e T-38.

Il Colonnello pilota Luigi Casali

Report Difesa lo ha intervistato sull’impiego dello Stormo nelle attività di addestramento al volo.

Una fase dell’addestramento al volo nella base del 61° Stormo di Galatina

Colonnello Casali, la produzione di aerei per l’addestramento come l’M-346 quanto sta cambiando la formazione dei piloti?

Il sistema integrato 346 ha sicuramente rivoluzionato il modo di fare l’addestramento avanzato. Qui a Galatina stiamo preparando i nostri allievi destinati ai velivoli di quarta e quinta generazione, tenendo presente i costi e l’efficacia.

In cosa consiste questo sistema integrato?

Consiste in un velivolo dalle alte prestazioni, paragonabili proprio ai velivoli di quarta e quinta generazione. Siamo in grado di simulare i vari sistemi e fare acquisire al frequentare i nuovi skill richiesti, come l’Information Management Skill. Una cosa che non poteva fare in precedenza.

Qualè la differenza tra la Scuola di volo di Galatina ed altre dei Paesi NATO?

E’ difficile fare paragoni. Posso dire che la nostra Scuola, nel segmento dell’addestramento al volo avanzato, rappresenta un’eccellenza. Grazie a questo questo sistema integrato ci poniamo tra i primi al mondo. Dopo una prima di selezione al volo, l’allievo frequenta il suo percorso accademico, si laurea. Anche durante questo periodo l’allievo continua a fare attività di volo, seppure minime. Abbiamo incrementato, negli ultimi anni, le attività di volo minime con programmi specifici, in particolare sugli alianti. Quando gli allievi arrivano da noi, sebbene abbiano un’esperienza limitata, hanno un back-ground che gli consente poi di frequentare efficacemente il corso sull’M-346.

Come è lo scambio di cultura aeronautica tra gli allievi italiani e stranieri che frequentano i vostri corsi?

E’ uno dei pilastri di questa realtà. L’internazionalizzazione di questa Scuola di volo ci consente di avere un confronto quotidiano con diversi Paesi, con diversi modi di fare addestramento e fare in modo che il nostro syllabus addestrativo sia sempre al passo con le continue evoluzioni del potere aereo. Vorrei ricordare che ogni anno diamo un premio agli istruttori ed ai frequentatori. Per il 2017 hanno vinto due italiani.

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