Trattato INF, la NATO contro la Russia ed il suo sistema missilistico 9M729: Putin lo smantelli

Bruxelles. Il Consiglio Nord Atlantico, riunitosi oggi a Bruxelles, interviene sul mancato rispetto da parte della Russia del Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due capi di Stato di USA e URSS.

La firma del Trattato INF

L’accordo pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati dagli Stati Uniti e dall’Unione sovietica sul territorio europeo. Prima arrivarono gli SS-20 sovietici ed, in seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, toccò agli americani posizionare i IRBM Pershing-2 ed i Cruise BGM-109 Tomahawk.

“Dopo quasi sei anni di impegno americano e alleato con la Russia – si legge nella nota finale del Consiglio – il 4 dicembre 2018, gli alleati della NATO hanno dichiarato che la Russia ha sviluppato e messo in campo un sistema missilistico, il 9M729, che viola il Trattato INF, e pone rischi significativi per la sicurezza euro-atlantica. Gli alleati hanno sostenuto con forza quanto scoperto dagli Stati Uniti, secondo i quali la Russia ha violato materialmente i suoi obblighi ai sensi del Trattato INF ed ha invitato la Russia a ritornare con urgenza alla conformità piena e verificabile”.

Il sistema missilistico russo il 9M729

Da quell’annuncio, ricorda il Consiglio Nord Atlantico gli USA, e gli altri alleati sono rimasti aperti al dialogo e hanno impegnato la Russia, anche in occasione di una riunione di un Consiglio NATO-Russia del 25 gennaio scorso.

“Gli alleati – si legge ancora nella nota – si rammaricano che la Russia, come parte del suo più ampio modello di comportamento continua a negare la violazione del trattato INF e si rifiuta di fornire qualsiasi risposta credibile e non ha compiuto passi dimostrabili verso il ritorno alla piena e verificabile conformità”.

Di conseguenza, gli Stati Uniti stanno sospendendo i propri obblighi ai sensi del Trattato INF in risposta alla violazione materiale della Russia e stanno notificando alle parti del Trattato che si ritireranno tra sei mesi, a norma dell’articolo 15 dell’accordo stesso.

Gli americani stanno intraprendendo questa azione, aggiunge la nota, “in risposta ai significativi rischi per la sicurezza euro-atlantica posti dai test, dalla produzione e dal fielding in Russia dei 9M729”.

A meno che la Russia non onori i suoi obblighi del Trattato INF, sostiene la NATO, attraverso la distruzione verificabile di tutti i suoi sistemi 9M729, ritornando “così alla piena e verificabile conformità prima che gli Stati Uniti si ritirino, avrà la responsabilità esclusiva della fine dell’accordo”.

Il quartier generale della NATO a Bruxelles.

L’Alleanza Atlantica continua a riesaminare attentamente le implicazioni sulla sicurezza dei missili russi a raggio intermedio e continuerà a prendere le misure necessarie per garantire la credibilità e l’efficacia della posizione di deterrenza e difesa generale della NATO .

“Gli alleati sono fermamente impegnati a preservare l’effettivo controllo internazionale delle armi – è scritto ancora nella nota – il disarmo e la non proliferazione. Pertanto, continueremo a sostenere, sostenere e rafforzare ulteriormente il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione, come elemento chiave della sicurezza euro-atlantica, tenendo conto del contesto di sicurezza prevalente”.

La NATO si augura di costruire una relazione importante con la Russia, se il comportamento del Paese lo renderà possibile.

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