Venezuela, Maduro parla alla Costituente. Pronte punizioni per chi ha istigato alla “violenza terrorista”

Caracas. Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro va avanti seguendo la sua strategia politica, fatta di lotta dura all’opposizione ed il tentativo di aprire vie diplomatiche.

La linea dura di Maduro contro l’opposizione

In lungo discorso davanti all’Assemblea Costituente, Maduro è tornato a sfidare l’opposizione interna e la comunità internazionale, denunciando con forza che il suo Governo deve difendersi da attacchi di ogni genere. Ai leader sudamericani che lo hanno criticato ed osteggiato apertamente quali Juan Manuel Santos, Mauricio Macri, Pedro, Pablo Kuczynski, ha lanciato la sfida, proponendo un incontro al vertice per “vedersi faccia a faccia”, che deve essere organizzato d’urgenza dalla Comunità degli Stati di America Latina ed i Caraibi (CELAC), per “restituirci il rispetto che ci è dovuto”.

E poi rivolto al Presidente Usa, Donald Trump, Maduro gli ha proposto un incontro a margine della prossima Assemblea Generale dell’ONU a New York.

A proposito del recente attacco ad una base dell’Esercito in Venezuela – apparentemente lanciato da un gruppo di ribelli militari – in realtà è stato “preparato in territorio americano e finanziato con dollari americani”, ha affermato il Presidente venezuelano.

E rivolto all’opposizione interna, prima l’ha elogiata per aver accettato di presentare candidati per le elezioni regionali di dicembre ma poi ha avvertito che la Commissione della Verità della Costituente chiamerà a dichiarare “uno per uno” i suoi dirigenti, per punire chiunque “abbia istigato la violenza terrorista” nelle manifestazioni antigovernative che si susseguono da aprile.

“La Costituente – ha evidenziato Maduro – è plenipotenziaria è potrà abolire qualsiasi tipo di immunità, perché l’immunità non vuole dire un permesso per delinquere”. Il Presidente ha anche presentato un progetto di legge perché si punisca con pene che arrivano ai 25 anni quelli che ha chiamato i “delitti di odio”.

“Con la Costituente – ha proseguito – è arrivata la pace ed è stato ristabilito l’ordine”, spiegando che lavorerà almeno fino ad agosto del 2019, “per abbracciare e proteggere più a lungo il popolo”.

Sulla grave crisi economica che colpisce il Paese. Maduro lo ha definito un tema “vitale”.

E poi ha ripetuto lo stesso concetto di difesa dall’aggressione, solo che questa volta ha addossato la responsabilità dei problemi agli attacchi speculativi della “borghesia parassitaria, contrabbandista e ladrona”, a cui ha promesso “bastonate”.

Il Presidente venezuelano ha dunque assicurato che anche se è necessario rivedere l’insieme del sistema economico, per lottare contro “l’inflazione indotta” ed “risolvere i problemi di produzione, distribuzione e prezzi”, bisognerà comunque farlo “sempre da una prospettiva di socialismo produttivo”.

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