Abolizione Corpo Forestale dello Stato, il 5 giugno udienza alla Corte Costituzionale

Roma. Si terrà il prossimo 5 giugno alla Corte Costituzionale la questione della legittimità della soppressione del Corpo Forestale dello Stato (CFS) e dell’assorbimento del suo personale nell’Arma dei Carabinieri, cui è conseguita la loro forzata militarizzazione.

Il 5 giugno alla Consulta si terrà l’udienza sull’abolizione del Corpo Forestale dello Stato

La Corte Costituzionale era stata investita della questione dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Pescara con l’ordinanza 235 del 17 agosto 2017.

Uno dei decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione, nota come Legge Madia (https://www.promopa.it/notizie/1383-legge-124-2015-riforma-pa-madia-pubblica-amministrazione-testo-definitivo-decreti-attuativi.html), ha disposto la soppressione del Corpo Forestale, la divisione delle sue funzioni tra diverse amministrazioni dello Stato ed il transito obbligato degli ex Forestali nei Carabinieri, dei quali hanno assunto ex abrupto lo status di militare, ed in minima parte in altri Corpi ed Enti: Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).
Contro tale decisione si erano opposti migliaia di ex componenti del Corpo Forestale dello Stato, introducendo un contenzioso vasto e capillare davanti a tutti i Tribunali Amministrativi italiani.

Carabinieri forestali in azione

Il primo Tribunale che si è trovato a valutare nel merito dei ricorsi degli ex Forestali ha immediatamente trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale che, dunque, dovrà valutare se la riforma Madia sia contraria alla “libertà di autodeterminazione” degli appartenenti al Corpo Forestale – in mancanza della possibilità di esercitare una scelta pienamente libera e volontaria di divenire personale militare, con una serie di limitazioni, quindi, ai loro diritti e libertà fondamentali – e dovrà altresì valutare anche se il Parlamento, nel delegare la riforma al Governo, non sia intervenuto in modo troppo indefinito e generico, e se la scelta del Governo di militarizzare un Corpo di polizia ad ordinamento civile, sia in contrasto con la tradizione e l’evoluzione giuridica del nostro ordinamento, che è sempre andata verso una smilitarizzazione dei Corpi e delle loro funzioni.

La questione è anche al vaglio anche delle competenti autorità europee. Il Comitato europeo dei diritti sociali – al quale si sono ugualmente rivolti i sindacati degli ex Forestali che, sciolti in seguito alla riforma, si sono riuniti nella Federazione Rinascita Forestale e Ambientale – potrebbe assumere sulla questione una decisione anch’essa attesa entro l’estate.

Se le tesi difensive venissero integralmente accolte, lo scenario che si apre potrebbe essere quello, dunque, della rinascita del Corpo Forestale dello Stato.

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