Aeronautica Militare ed Esercito: esercitazione congiunta con gli assetti di volo delle due Forze Armate. Scenario: recupero di personale militare in area di crisi, con ambiente ostile e non permissivo

Istrana (Treviso). Nasce una stretta collaborazione tra i piloti dell’Aeronautica Militare della linea AMX e quelli dell’Esercito appartenenti al 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia (Padova).

Un AMX ed un Mangusta

Un progetto che fa parte del programma “Air to Surface Integration” (A.to.S.I) inserito nel Piano Squadra 4.0 del Comando Squadra Aerea per favorire la continua integrazione di capacità e competenze in ambiente “interforze” e per contribuire alla creazione di effetti significativi da parte degli strumenti del Potere Aerospaziale nel Joint Battlespace.

In questo contesto, nei giorni scorsi, si è svolta, dopo un periodo di intensa pianificazione, un’esercitazione con l’obiettivo di rinnovare la conoscenza delle reciproche capacità ed esplorare potenziali sinergie d’impiego in materia di Personnel Recovery (PR) e Close Air Support (CAS).

E’ stata organizzato nell’aeroporto di Istrana (Treviso) un addestramento che ha coinvolto quattro AMX del 51° Stormo, tre elicotteri AH-129 e due UH-90 del 5° Reggimento dell’AVES “Rigel”, personale qualificato Joint Terminal Attack Controller (JTAC) del 5° Reggimento Alpini di Vipiteno (Bolzano) ed una squadra di Fanti aeromobili del 66° Reggimento “Trieste” di Forlì, specializzati nelle procedure di recupero di personale rimasto isolato.

Un Amx in decollo

A testimonianza dell’importanza del progetto e della forte volontà di sviluppare nuove dinamiche interforze, all’esercitazione hanno partecipato, ognuno volando sugli assetti della propria Forza Armata, il comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea, Fernando Giancotti ed il comandante delle Forze Operative Terrestri e del Comando Operativo Esercito, Generale di Corpo d’Armata Federico Bonato.

L’esercitazione si è basata sul recupero di personale militare in area di crisi, con ambiente ostile e non permissivo. L’attività di addestramento si è svolta in uno scenario aderente alle reali condizioni in cui gli assetti si potrebbero trovare ad operare.

Più in particolare, sono state designate delle aree di recupero del personale, denominate Pick-up zones, in cui gli elicotteri sono atterrati per svolgere le operazioni di rescue del personale, permettendo così agli equipaggi di bordo e alla fanteria aeromobile di addestrarsi nell’attività di recupero.

Gli AMX hanno svolto il ruolo di Rescue Mission Commander (RMC) con il compito di proteggere sia il personale militare da trarre in salvo sia gli assetti di recupero dalle minacce presenti nell’area di operazione.

Particolare importanza per questo tipo di missione ha avuto l’utilizzo del POD Reccelite, grazie al quale anche in questo contesto gli AMX hanno potuto garantire la capacità di Information Superiority monitorando in tempo reale i vari cambiamenti e le potenziali minacce sul terreno.

L’attività operativa svolta ha consentito di implementare la sinergia tra i diversi assetti e si è rivelata fondamentale per testare procedure tecnico tattiche ed operative contribuendo in maniera costruttiva a sviluppare nuove proficue collaborazioni e sinergie interforze.

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