Carabinieri: i risultati del Comando Tutela Forestale. Su 6.279 controlli del territorio, 1.637 hanno evidenziato irregolarità. Sanzioni per circa 2,5 milioni di euro

Roma. Anche in questi mesi di lockdown, i Carabinieri forestali hanno incessantemente continuato l’attività di prevenzione e repressione dei reati e delle violazioni amministrative nel settore di loro competenza, con particolare riguardo al fenomeno dei tagli abusivi degli alberi.

I Carabinieri Forestali impegnati in un’attività

I reparti dell’Organizzazione forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma hanno operato in sinergia con le Amministrazioni locali, competenti in materia di gestione del verde pubblico, in linea con le indicazioni del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare che si avvale, al riguardo, di qualificati organi tecnico-scientifici tra i quali il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.

Molto importante è stato l’apporto delle associazioni ambientaliste e singoli cittadini che, per le tematiche relative alla difesa dell’ambiente, sono fondamentali per l’adozione di comportamenti quotidiani virtuosi al fine della conservazione delle biodiversità.

Le indagini dei Carabinieri Forestali

I militari del Comando Carabinieri Tutela Forestale, attraverso le proprie articolazioni costituite da 784 Stazioni Carabinieri Forestali a presidio di aree di grande valenza ambientale, hanno dedicato particolare attenzione, nei mesi da aprile a giugno, alle operazioni di taglio ed esbosco autorizzate nonché a intensificare i controlli per contrastare le attività illecite dei tagli abusivi e furti di legname.

Questi i risultati: 6.279 controlli sul territorio, di cui 1.637 hanno evidenziato irregolarità, con conseguente elevazione di sanzioni amministrative pari a circa 2,5 milioni di euro e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 108 persone.

I militari dei Raggruppamenti Carabinieri Biodiversità e Parchi, inoltre, unità specializzate nella tutela e gestione delle aree protette di maggior pregio all’interno delle Riserve naturali dello Stato e dei Parchi Nazionali, a loro volta, hanno effettuato 1.919 controlli accertando 157 violazioni amministrative (per un importo totale pari a circa 40 mila euro) e denunciando all’Autorità giudiziaria 18 persone.

Le violazioni amministrative riscontrate hanno riguardato per lo più irregolarità e/o difformità nell’esecuzione del taglio dei boschi cedui e d’alto fusto, nonché la realizzazione di piste da esbosco prive di autorizzazione.

Gli illeciti penalmente rilevanti, invece, si riferiscono a tagli non autorizzati, a furti di legname nei boschi demaniali e privati o al danneggiamento delle piante.

A questa attività sul territorio si è aggiunto, inoltre, un esteso monitoraggio che ha riguardato il verde pubblico in contesti urbani, settore che ha registrato un rinnovato impulso, a partire dalla legge 10 del 2013 che, tra l’altro, ha fissato al 21 novembre di ogni anno la “Giornata nazionale degli alberi”.

Una giornata istituita per perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo, politiche di riduzione delle emissioni, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani.

In questo particolare ambito, anche quale concreta risposta alle numerose segnalazioni da parte di cittadini e associazioni ambientaliste indirizzate al Ministero dell’Ambiente e/o alle Stazioni Carabinieri Forestali per presunte violazioni a leggi regionali di settore, quali tagli privi di autorizzazione di soggetti singoli o di alberature stradali, nonché non corrette tipologie gestionali (capitozzature, potature, ecc.), sono stati eseguiti 886 controlli di cui 127 hanno accertato irregolarità, con l’elevazione di sanzioni amministrative pari a circa 50 mila euro e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 7 persone.

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