C’ERANO UNA VOLTA LE POTENZE COLONIALI

di Alessandro Gentili (*)

Nella grande agitazione che avvolge l’emergenza immigrati, al solito, incapaci di individuare altro se non gli effetti più immediati, nessuno individua cause e responsabilità primarie. Si, come al solito, la politica nostrana si perde nelle sue perverse contorsioni mentali, ricercando fatue scuse e pretesti per correre ai ripari dopo che “i buoi sono scappati” e che si è fatto di tutto perché potessero appunto scappare!

2.000 anni or sono, quando l’impero romano aveva raggiunto il massimo splendore e la sua massima ampiezza, Roma aveva un milione di abitanti! Un popolazione immensa, per una città dell’epoca, ma di quel milione di abitanti il 70% erano stranieri di tutto il mondo allora conosciuto: barbari e berberi, nord africani, greci, medio orientali, asiatici, egiziani, ecc.

Verso la metà del XIX secolo l’Impero Ottomano, la Francia, la Gran Bretagna ma anche Germania, Portogallo, Italia, Belgio e Spagna avevano occupato praticamente tutti i paesi africani, tutti animati da una irrinunciabile “missione civilizzatrice” e quasi sempre da una rapacità illimitata e senza scrupoli.

Nei casi in cui oltre alla “missione civilizzatrice” si vollero anche insediare stabilmente delle comunità di europei, si giunse pure ad attuare efferate e vergognose discriminazioni politiche ed economiche: il Sud Africa ne è l’esempio più eclatante, ma non è il solo caso.

Questa egemonia, per la Francia, la Gran Bretagna, il Portogallo e la Spagna, si è protratta in molti casi sino agli anni ’70, nonostante nel 1941 Winston Churcill e F. D. Rooswelt avessero emanato la Carta Atlantica, che enunciava principi ormai non più comprimibili: il diritto all’autodeterminazione dei popoli, il diritto alla indipendenza e a scegliersi il proprio regime politico.

Bene, questa premessa non breve , ma necessaria in una Europa dalla memoria corta, va a parare in una ovvietà: i migranti economici non possono essere un problema dell’Italia, il paese che fu meno capace di tutti a recitare il ruolo di becera potenza coloniale. Invece, sarebbe normalissimo che i migranti economici venissero indirizzati nei paesi che, anziché civilizzarli ed emanciparli, li hanno invece rapinati e abbandonati in uno stato peggiore di quello in cui si trovavano prima del dominio coloniale. Ma come mai, in Italia, nessuno fa valere queste motivazioni fondamentali? I migranti economici africani sub sahariani sono tutti provenienti dalle ex colonie francesi ed inglesi; perché nessuno sbatte in faccia queste ovvietà al signor Macron o alla signora May, che fa finta di nulla, perché si sta occupando della Brexit?

Trovo infatti abbastanza stupido voler “rifilare” i nostri migranti economici ai paesi dell’est europeo, e ancor più stupido rinunciare a ricordare ogni giorno, tutti i giorni, alla Francia e alla Gran Bretagna che il disastro della Libia lo hanno causato loro, così come loro è stata l’invenzione delle primavere arabe e così come è stata la Francia a decidere che il presidente siriano Assad se ne deve andare. Ma per sostituirlo con chi?

(*) Generale di Brigata dei Carabinieri (aus)

Autore