Cina e Usa, il duello per la geopolitica dell’Asia

Washington. La location è quella di proprietà del presidente Usa, Donald Trump in Florida, i “duellanti” sono lo stesso presidente americano ed il suo omologo cinese, Xi Jinping .

Il presidente Usa, Donald Trump ed il suo omologo cinese, Xi Jinping. Un duello per il futuro geopolitico in Asia.

La sfida l’ha lanciata lo stesso Trump in un tweet fissando già le regole: ovvero chi segna il passo nella relazione bilaterale più importante del mondo, nei prossimi anni?

Al primo punto c’è la questione nord coreana, con il comportamento bellicoso di Pyongyang – aumentano sempre più i test missilistici nucleari e non che preoccupano gli alleati degli americani, presenti nella regione – e con quello di Pechino, amico di lunga data del regime comunista.

Cosa vuole fare la Cina? Trump ha in testa un’idea una risposta: imporre sanzioni agli imprenditori cinesi che intendono avere rapporti commerciali proibiti con i nord coreani, oppure escludere il Paese asiatico dal sistema finanziario.

La Cina, da parte sua, cerca di sfilarsi da questa morsa che potrebbe crearle grossi problemi a livello internazionale, sostenendo che già si sta sganciando da Pyongyang. A sua discolpa porta il recente embargo alle importazioni di carbone nordcoreano, che sono per il regime di Kim Jong-un un bel flusso di denaro in entrata.

Il confronto è, dunque, più che politico è economico. Basti pensare che la Cina ha un saldo attivo di 319.000 milioni di dollari, la metà del deficit commerciale a stelle e strisce.

Trump accusa la Cina che le sue esportazioni pregiudicano l’economia americana e desidera che il Paese asiatico compri più prodotti made in Usa e crei più posti di lavoro negli Stati Uniti.

Se è vero che l’economia ha sempre mosso il mondo, anche quello della politica e della diplomazia, Pechino ha una carta da giocarsi: offrire più investimenti negli Stati Uniti ed una cooperazione nel settore infrastrutturale, oltre ad invitare le aziende americane a partecipare al famoso progetto della Nuova Strada della Seta, ovvero quella rete di comunicazioni e di infrastrutture che metteranno in collegamento, via terra e via mare, l’Oriente all’Occidente.

Il “duello” dei due presidenti, una volta, forse pareggiati i colpi di natura economica si sposterà sulle richieste cinesi a proposito delle richieste territoriali sul Mare della Cina. Una questione che, finora, ha visto la ferma opposizione di Washington. Oltre a questo, c’è la richiesta di ricevere nuove garanzie su quello che l’amministrazione Trump vuole fare su Taiwan.

Insomma, alla fine chi può vincere il duello? Per favorita viene data la Cina. Nel prossimo autunno il Partito comunista cinese celebrerà il suo congresso, dove si rinnoveranno vari importantissimi incarichi.

Per questo il presidente cinese vuole risolvere la partita internazionale prima di dedicarsi completamente a quella interna. Nello stesso tempo, vuole sedere al tavolo economico internazionale da vero leader della globalizzazione economica, visto che gli Usa arrancano. Già lo aveva evidenziato nel corso del Forum di Davos, nel febbraio scorso. Ci riuscirà?

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