Corea del Nord, per chi vuole fare il turista entrata libera ma visite controllate dal regime

Pyongyang. Sarà vietato l’ingresso solo ai cittadini sud coreani e statunitensi, per il resto del mondo benvenuti a tutti i turisti in Corea del Nord. Ma per entrare occorre rivolgersi ad un tour operator che abbia collegamenti con il regime.

Questi i costi: circa 2 mila di euro per una settimana di soggiorno; tra i 400 ed i 500 euro a persona per il   biglietto aereo di andata e ritorno da Pechino a Pyongyang. A questa tariffa va però aggiunta quella per il collegamento tra l’Europa e la capitale cinese.

Ma una volta entrati dimenticatevi di una visita free. Il regime mette, obbligatoriamente, due guide alle calcagna del turista per 24 ore su 24.

Una turista cinese. Dal Paese asiatico arriva il 90% del turismo

L’itinerario? La capitale, la zona demilitarizzata nella frontiera con la Corea del Sud e qualche altra cosa.

Si può dormire in hotel a quattro stelle ma non si può uscire da soli. Occorre sempre essere accompagnati da una guida o essere autorizzati.

Nel rispetto di queste regole, il turismo in Corea del Nord evidenzia 50 mila presenze l’anno. Il 90% dei viaggiatori sono cinesi. La meta preferita è la città di frontiera di Dandong per conoscere Sinuiju, l’altro lato del fiume Yalu.

Tolti i cinesi, il resto dei turisti che vanno in visita nel Paese asiatico è molto basso: non più di 5 mila. Di essi tra gli 800 ed i 1.000 sono americani.

Grazie a questi afflussi il Governo incamera un bel po’ di moneta straniera: tra ii 30 ed 43 milioni di dollari.

Un manifesto del Governo per richiamare i turisti

Per questo Kim Jong-un ha deciso di aumentare gli arrivi, aprendo una pista da sci ed un nuovo terminal aeroportuale nella capitale.

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