Corea del Nord, Pyongyang si vuole vendicare degli Usa per le sanzioni ONU

Pyongyang. La Corea del Nord è pronta a vendicarsi contro gli Stati Uniti per le dure sanzioni ONU. E sarà una vendetta “mille volte più grande”.

Kim Jong- Un

E’ questa la risposta di Pyongyang. In un comunicato in cui il regime afferma che le sanzioni sono il frutto di un “odioso complotto degli Usa per isolare e soffocare” il Paese. Le misure, prosegue la nota, non costringeranno mai il Paese a trattare sul suo programma nucleare.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato all’unanimità una risoluzione proposta dagli Usa che inasprisce le sanzioni contro la Corea del Nord, con un pesante taglio all’export di Pyongyang pari a un miliardo di dollari.

Ieri sera, parlando a margine dell’Associazione delle nazioni del Sud Est asiatico a Manila, il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha detto che il miglior segnale che il Paese asiatico potrebbe dare per dimostrare che è pronta a negoziare con gli Stati Uniti sul nucleare sarebbe quello di interrompere i lanci dei missili. Tillerson ha sottolineato che l’interruzione dei lanci rappresenterebbe il “primo e più forte segnale” da parte di Pyongyang.

Rex Tillerson: la Corea del Nord sospende il lancio dei missili e poi si tratta

Inoltre, il presidente Usa Donald Trump e quello sudcoreano Moon Jae-in, in una dichiarazione congiunta rilasciata dalla Casa Bianca, dopo un colloquio telefonico hanno detto che “la Corea del Nord rappresenta una crescente minaccia, seria e diretta, contro gli Stati Uniti, la Corea del Sud e il Giappone, così come contro gran parte dei Paesi nel mondo”.

Ieri, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aveva esortato il suo omologo nordcoreano, Ri Yong Ho, a rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite e cessare le provocazioni, inclusi i test missilistici e nucleari. Wang aveva inoltre esortato gli Usa e la Corea del Sud a “fermare le crescenti tensioni”, affermando che tutte le parti in causa dovrebbero tornare al tavolo dei negoziati.

Tutte le parti coinvolte nella crisi coreana, sostiene il responsabile della diplomazia russa, Serghiei Lavrov,  devono “evitare l’uso della forza e cercare metodi politici e diplomatici per risolvere i problemi che la regione sta affrontando, inclusa la denuclearizzazione della penisola coreana”.

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