COVID-19: nessuno sarà al sicuro fino a che non ci sarà una vaccinazione di massa

Di Pierpaolo Piras*

Roma. E’ chiaro a tutti che la vaccinazione sarà l’operazione sanitaria di più vasta portata, locale o mondiale che sia.

Da quando esiste, essa è stata l’unico strumento capace di affrontare e risolvere i più letali flagelli sanitari salvaguardando la salute, la serenità sociale e la sicurezza economica.

Importante un’ampia vaccinazione contro il COVID-19

Oggi, il coronavirus ci ha fatto conoscere la paura, la perdita di tante sicurezze che davamo per scontate ad Aeternum, ansia e depressione, in molti casi la povertà per fallimento da attività benestanti.

Sulle prime sapevamo che il coronavirus prediligeva i tessuti delle vie respiratorie. Oggi già sappiamo che il virus non è solo febbre e tosse ma può determinare forme cliniche gastro-intestinali con diarrea, aritmia cardiaca, congiuntivite acuta, stato confusionale, nausea e vomito, eruzione cutanea generalizzata.

Si sono notati anche rari casi di Sindrome di Guillain-Barré, ovvero una poliradicoloneurite demielinizzante con paralisi progressiva agli arti.

Un malato per la Sindrome di Guillain-Barré

Non eravamo abituati, non ce l’avevano detto, siamo caduti nell’olio come ingenui uccellini senza più la chioccia del benessere ma sotto il giogo di amministratori politici di ogni colore diffusamente menefreghisti ed inetti ad amministrare una società avanzata come la nostra.

La pandemia da coronavirus ha scatenato la corsa verso l’allestimento di un vaccino.

Circa 90 centri si sono impegnati nel mondo. Fra pochi mesi lo avremo ma non finirà lì: è illusorio che si ritornerà allo status quo ante.

Infatti, ancora non sappiamo quale sarà l’efficacia di questo rimedio nelle varie fasce di popolazione e nelle diverse condizioni di salute e quale la sua tollerabilità.

Esso dovrà essere somministrato in elevata e sicura biosicurezza anche in persone malate di altre patologie (malattie respiratorie e cardiache, diabete di I e II tipo, patologie croniche e nei vari follow up in oncologia e così via, come spesso può accadere in età anziana.

Sarà obbligatorio verificarne la compatibilità per evitare reazioni da ipersensibilità specifica sì da definirne i limiti di somministrabilità sia relativa che di controindicazione assoluta.

Con le tecnologie attuali la produzione del vaccino è abbastanza agevole ma non economico: questo fa sì che solo i Paesi più ricchi possano produrlo.

Nonostante questi dati di fatto e la recente successione di improvvise epidemie, com’è stato per la SARS, MERS, Influenza suina, Ebola e ZIKA (quest’ultimo identificato nel lontano 1947), grazie ai vaccini sono stati eliminati dalla Terra vere piaghe patologiche come il vaiolo, la poliomielite ecc..

Malati per il virus Ebola

In tutti questi casi si iniziò a produrre un rimedio vaccinico ma, come per l’Ebola, esso arrivò al termine della furia epidemica e una sequela di ben 11 mila morti in Africa.

Negli anni successivi lo stesso vaccino impedì, invece, che ne nascessero altre nella Repubblica Democratica del Congo.

Altre malattie acute virali sono più rare ma non meno letali, come la “Febbre di Nassa, virus Marbug, Hepavirus , la “Rift Valley Fever” e numerose altre.

Per nessuna di queste esiste un vaccino prontamente disponibile.

Dopo tanta colpevole sottovalutazione storica, come si è potuto attendere che l’ennesima epidemia, poi divenuta pandemia, cogliesse tutti nella più vergognosa impreparazione e sconvolgesse l’economia del mondo intero?

E’ noto che tali microrganismi vengono dalla storia più remota dell’umanità. Hanno agito per lo più nelle fasce geografiche calde, tropicali e subtropicali, hanno ucciso poche migliaia di persone alla volta. Essi non hanno migrato con aerei, navi, gommoni e quant’altro. Tutto il fenomeno si concludeva sia in tempi brevi che in un’area geografica ristretta.

Nel mondo del benessere e dei colonialisti veniva a mancare totalmente la percezione del rischio epidemico.

Oggi siamo nella condizione opposta, abbiamo appreso una severa lezione: se vorremo prevenire il ripetersi di una epidemia o che questa diventi una pandemia dovremo rispettare le severe misure di profilassi.

Successivamente all’uscita di un vaccino specifico sarà d’obbligo prepararne immediatamente una grande mole di dosi disponibili per tutti gli esseri umani.

Deve essere chiaro ad ognuno, Nazione o singolo individuo, che nessuno potrà ritenersi al sicuro da un’altra epidemia e poi da un’altra ancora finché tutti non saranno vaccinati.

*Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Facciale

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore