Covid-19: OMS, la troppa politicizzazione diminuisce sempre di più il suo prestigio nel mondo. E Trump è pronto a tagliare le risorse

Di Pierpaolo Piras

Ginevra. Sono ore buie quelle dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) conseguenti al crollo di credibilità per la vicenda Covid-Cina e per il consistente taglio dei fondi in dollari, erogati dall’amministrazione USA per il suo mantenimento.

La sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

L’OMS (o WHO in inglese) fa parte della grande organizzazione dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite).

È un soggetto di diritto internazionale, dedicato a tutti gli aspetti che riguardano la salute fisica e mentale, anche nei rapporti con l’ambiente, del genere umano.

Ha sede a Ginevra in un enorme edificio di dieci piani con la forma di un parallelepipedo, popolato da migliaia di impiegati pagatissimi (come tutto il personale delle Nazioni Unite)

È divenuta operativa il 7 aprile 1948.

Il suo attuale Direttore generale è Tedros Adhanom, 55 anni, eritreo di nascita, laureato a Londra in Immunologia delle Malattie Tropicali e più volte ministro della Sanità in Etiopia, negli anni in cui l’Eritrea era legata a questa nazione.

Tedros Adhanom, Direttore generale dell’OMS

La sua è stata ed è una nomina piuttosto contestata per le simpatie che egli segue a rivolgere verso il sanguinario dittatore dello Zimbabwe, Robert Mugabe, nominandolo persino come rappresentante OMS nella cura delle malattie non contagiose in Africa.

Ultimamente, Adhanom è stato accesamente avversato anche per l’insufficiente gestione dell’epidemia in Etiopia da Covid-19 e di tre passate epidemie di colera in questo Paese.

Per realizzare i suoi obiettivi l’OMS si avvale di Centri Collaboratori, per lo più rappresentati da istituzioni ospedaliere e universitarie, istituti di ricerca di varia dimensione e specializzazioni, comprese quelle di nuova emergenza nel panorama scientifico.

Ad esempio, quella sulla scoperta di nuovi farmaci nella cura delle malattie virali come il Coronavirus.

L’OMS ha oltre 700 Centri nel mondo. Dispone di 6 grandi sedi operative: Europa, Africa, Mediterraneo Orientale, Sud-Est Asiatico, tutte le Americhe e il Pacifico Orientale.

Tutte queste rappresentanze hanno il compito di accogliere dati sanitari, elaborarli e trasmetterli ai Paesi membri, specie in caso di malattie altamente trasmissibili.

L’Italia ha 28 sedi di riferimento e si pone al secondo posto in Europa.

Com’è facile intuire, lo statuto è costituito da una lunga successione di buoni propositi e attività, tutte positive e meravigliose da esprimere, un po’ meno da realizzare.

Nonostante gli organici pletorici sparsi in tutto il mondo, già da alcuni decenni il prestigio dell’OMS è fortemente diminuito per la sua politicizzazione di parte e la frequente inadeguatezza nel partecipare alla sconfitta dei grandi flagelli sanitari presenti oggi in questo pianeta.

La recente pandemia da Coronavirus ha svelato un episodio grave e rimarchevole.

Il Coronavirus ha messo in ginocchio tutto il mondo

L’OMS è stata colpevolmente lenta nel comunicare al resto del mondo quale terribile minaccia fosse rappresentata dal virus proveniente da Wuhan in Cina: nonostante la malattia fosse nota e registrata fin da gennaio (se non ancora prima secondo alcuni), Tedros Adhanam ne ha qualificato il pericoloso carattere pandemico ed emergenziale l’11 marzo, molto dopo che il virus era già stato confermato come attivo in ben 114 Paesi.

L’Organizzazione parla di condotta prudenziale, che a tanti è suonata come una irridente presa in giro.

Chi ha reagito con impeto è stato Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti, il quale ha accusato “apertis verbis” di mendacità sia il Governo cinese con le sue autorità sanitarie che l’OMS con Adhanom per avere colpevolmente nascosto le dovute comunicazioni al resto del mondo.

Il Presidente americano Donald Trump pronto a tagliare risorse all’OMS

La Cina ha consentito che i suoi cittadini continuassero a viaggiare senza imporre i dovuti limiti. contribuendo a diffondere il virus.

La Cina ha consentito che i suoi cittadini continuassero a viaggiare senza imporre i dovuti limiti

Anzi, ha messo sfrontatamente in stato d’arresto i medici che avevano per primi diagnosticato la virulenza e letalità del morbo.

Per quanto concerne l’Organizzazione, questa dovrebbe, anche statutariamente, identificare, mappare, e tracciare gli agenti capaci di uccidere milioni di persone ovunque si trovino.

Ha medici capaci di farlo, ma non lo ha fatto, lasciando passare troppo tempo e spazio alla diffusione dell’agente patogeno.

Dai più questa mancanza di trasparenza è stata reputata uno dei fattori più determinanti nel favorire il dilagare della pandemia con i risultati che tutti sappiamo e abbiamo visto, specie verso l’Europa e il territorio degli Stati Uniti.

Trump ha duramente affermato che qualsiasi istituzione, OMS compresa, non serve solo a distribuire migliaia di super stipendi ma giustifica la sua esistenza solo alla pari con la bontà dei risultati concreti che sa conseguire.

In tale sciagurata circostanza, l’Organizzazione Mondiale della sanità ha mostrato una dolosa accondiscendenza verso la Cina rinunciando al sacro principio della neutralità del suo operato verso tutti gli Stati aderenti alle Nazioni Unite.

Su tali basi appare scontato che gli Stati Uniti non trovino alcuna utilità a farne parte.

Ecco il motivo per il quale Trump ha sospeso l’intero e consistente finanziamento americano all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Rimane solo un dubbio: se è vero che gli USA sono il più grande contributore dell’attuale OMS, la Cina è uno dei più influenti investitori e partner commerciale di Paesi iscritti all’ONU.

Questi stessi sono anche tra quelli più vulnerabili verso una futura patologia contagiosa pandemica.

Vedendo le cose in un’altra ottica, il gigante asiatico, approfittando della sua forza finanziaria potrebbe costituire una seconda OMS, stavolta in salsa cinese, con ulteriori e relativi problemi di trasparenza nella gestione delle informazioni sanitarie.

In questa soluzione è realistico ipotizzare un importante sviluppo sotto il profilo geopolitico: la Cina potrebbe proporsi tra i primi soccorritori in caso di emergenze sanitarie pandemiche mondiali.

Facile anche che la convergenza di così importanti componenti oggettive possa condizionare la politica interna ed estera di nazioni povere di finanze e di valide classi dirigenti come quelle del Terzo Mondo.

L’OMS e il suo direttore generale hanno dimostrato scarsa neutralità accettando di fatto il veto posto dalla Cina verso l’ingresso di Taiwan nella compagine dell’OMS.

La Cina ha detto no all’entrata di Taiwan nell’OMS

Il risultato è che i dati provenienti dall’isola di Formosa non possono essere accettati e considerati nell’ambito di un contesto generale.

“Cauda venenum”: ultimamente fonti ufficiali dell’OMS hanno comunicato che i portatori asintomatici o paucisintomatici (rispettivamente senza o con pochi sintomi patologici) non sono contagiosi se non raramente.

È stato davvero difficile non trasalire di fronte ad una fandonia di questa portata.

Fa parte della medicina scientifica e consolidata sapere che tutti i soggetti portatori di un agente infettivo e contagioso possono inconsapevolmente trasmettere la malattia ad altro soggetto.

L’OMS farebbe bene a percepire queste criticità e modificare radicalmente il suo modo di agire.

Oggi, ci sono validi e autorevoli attori della scena scientifica, del tutto qualificati nel fare e comunicare le scoperte scientifiche: sono la stampa medica più accreditata, riviste come Nature, Science, Food and Drug Amministration ed altre ancora.

Non c’è alternativa alla sua credibilità e sopravvivenza.

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