Cuba, Trump attacca il sistema economico castrista per imporre la legge del mercato

Washington. Adios, amigos cubanos. Una volta, ai tempi di Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America la vecchia lotta, nata ai tempi della rivoluzione castrista, tra Usa e Cuba era stata fatta passare alla storia. Ora, invece, con l’attuale Presidente, Donald Trump questa lotta viene riconsegnata alla cronaca della politica estera. Parlando, ieri a Miami in un quartiere prettamente cubano, Trump ha annunciato il cambio di rotta con l’Avana.

Il trattato di Obama, per Trump, non ha più valore. Però, dal punto di vista delle relazioni sociali, non cambierà nulla. Potranno continuare i viaggi delle famiglie da e per Cuba ed i cubani residenti negli Usa potranno mandare i loro dollari ai familiari.

Il Presidente Usa, Trump vuole imporre la legge di mercato a Cuba

Resterà, comunque, aperta l’ambasciata a L’Avana ed i cambiamenti saranno graduali.

Quattro i punti che Trump vuole raggiungere. Vuole partire dal compimento della legge degli Stati Uniti, in particolare per quelle disposizioni che regolano l’embargo di Cuba e la proibizione del turismo. E poi passare alla responsabilizzazione del Governo di L’Avana sull’oppressione e gli abusi dei diritti umani, ignorati ai tempi dell’amministrazione Obama.

L’altro punto all’ordine del giorno dell’agenda di Trump c’è il potenziamento della sicurezza nazionale e degli interessi della politica estera degli USA e del popolo cubano. Infine, il Presidente americano vuole stabilire le basi affinchè i cubani possano avere più libertà economica e politica.

Trump vuole togliere ai militari cubani il monopolio delle attività economiche ora in mano al Gruppo di Amministrazione imprenditoriale (GAESA) che gestisce un bel po’ di cose.

Trump, invece, vuole potenziare il commercio Usa grazie ad una politica più liberista, dove sia il mercato a fare la differenza. Intende anche fare pressione sul Governo affinchè apra al mercato stesso le attività dei cubani.

Nel 2011, con le linee guida approvate dal VI Congresso del Partito comunista cubano, il Governo ha avviato un processo di aggiornamento del modello economico e sociale, con l’obiettivo di giungere ad un socialismo prospero e sostenibile.

Oltre ad una serie di misure di carattere interno, sono state adottate normative e politiche per incentivare gli investimenti stranieri. In particolare, è stata istituita una Zona di Sviluppo Speciale (ZED) in un’area adiacente al nuovo porto di Mariel, ad una quarantina di chilometri da L’Avana. E’ stata poi approvata una nuova legge sugli investimenti esteri, oltre ad un “portafoglio di opportunità”, giunto nel 2016 alla terza edizione, con oltre trecento proposte per gli investitori stranieri in vari settori dell’economia.

Nel dicembre 2015 Cuba ha concluso un accordo con i Paesi creditori riuniti in un gruppo ad hoc del Club di Parigi per la ristrutturazione del debito di medio lungo e termine.

Le scelte di Trump mandano così in soffitta due anni di lavoro oscuro tra il castrismo e l’amministrazione Obama. Il quale nel 2014 annunciò che gli Usa ristabilivano le relazioni diplomatiche con il Paese caraibico, compresa la riapertura dell’ambasciata a L’Avana, che era stata chiusa nel 1961 dopo la rivoluzione che portò Fidel Castro al potere e dopo la crisi dei missili.

Nel 2016, Obama fece un viaggio ufficiale. Ma ora Trump ha cambiato strategia. Vedremo con quali risultati.

Nel frattempo il ministro degli esteri cubano, Bruno Rodriguez è in Turchia per una visita che lo porterà anche in Austria, Slovacchia, Italia e in Vaticano. Il ministro incontrerà i suoi omologhi ed altre autorità.
PER APPROFONDIRE:

NOTE ECONOMICHE:

http://www.camaracuba.cu/index.php/es/

RAPPORTI USA-CUBA

CUBA-US-RELATIONS-NORMALIZATION-AND-ITS-CHALLENGES

R43926

RAPPORTI DIPLOMATICI ITALIA-CUBA

http://itra.esteri.it/Ricerca_Documenti/wfrmRicerca_Documenti.aspx

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