Egitto, esplosione in una chiesa di Tanta nella Domenica delle Palme

Il Cairo, Attentato nella chiesa cristiana copta di San Giorgio nella città egiziana di Tanta,  al Nord del Cairo, dove si stava celebrando la Santa Messa per la Domenica delle Palme. I morti sarebbero 21 e 69 i feriti.

Attentato in una chiesa coopta in Egitto.

Secondo fonti ufficiali dell’Agenzia di stampa egiziana MENA si è trattato dell’esplosione di una bomba artigianale. Questo attentato è avvenuto a 20 giorni dall’arrivo di Papa Francesco in Egitto. La visita pastorale è in agenda per il 28 ed il 29 aprile. Si tratta del primo viaggio in Medio Oriente del Pontefice.

La sicurezza egiziana ha spiegato che l’esplosione è stata provocata da un ordigno nascosto all’interno della chiesa di Mar Girgis. Sul posto si sono portate le squadre esperte di esplosivi per assicurarsi che non vi siano altri ordigni. Secondo la Tv egiziana è possibile che l’ordigno sia stato fatto esplodere a distanza.

La chiesa si trova nella zona Ali Moubarak.  Cinque ambulanze si sono recate immediatamente sul posto.

Il presidente egiziano Abdelfatah al Sisiha ha ordinato l’apertura degli ospedali militari per curare i feriti. Le indagini sono partite súbito per individuare l’autore o gli autori dell’attentato.

I cristiani copti formano circa il 10% della popolazione egiziana (circa 85 milioni di persone) e le loro relazioni con la maggioranza musulmana sono considerati un modello di convivenza tra le due religioni. Malgrado questo le chiese sono da anni oggetto di attentati islamisti come, ad esempio, quello che costò la vita a 28 persone alla fine del 2016, dove fu installata una bomba nella cattedrale di San Marco nel distretto cairota di Abassia. La bomba provocò 31 feriti.

Lo scorso febbraio l’ISIS avevano lanciato un’altra minaccia contro la minoranza cristiana. In un video Abu Abdalá al Masri, identificato come il terrorista suicida che uccise le identificado como el suicida que mató a 28 personas nella cattedrale del Cairo -prometteva di “uccidere gli infedeli che popolavano la terra dei faraoni”. E rivolgendosi ai suoi “fratelli incarcerati” diceva di “non vacillare né di affliggersi” perché giurava di “liberare il Cairo”.

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