Lecce. Cerimonia, oggi a Lecce, per la riconfigurazione del 31° Reggimento Carri in Reggimento di Cavalleria “Cavalleggeri di Lodi” (15°), alla presenza del comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, del comandante della Brigata Meccanizzata “Pinerolo”, Generale di Brigata Giovanni Gagliano e del comandante della Scuola di Cavalleria, Generale di Brigata Angelo Minelli.
Visibilmente commossa è stata la resa degli onori finali dello Stendardo, scandita dalle note dell’Inno di Mameli, suonato dalla Banda musicale della Brigata “Pinerolo”.
Molto significativa è stata poi la sentita partecipazione dei numerosi militari appartenenti a tutte le categorie che hanno prestato servizio presso l’Unità carri.
“Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e carristi, questo Stendardo, che ha sempre sventolato tenendo alto il prestigio della Patria e dell’Esercito, lascia oggi Lecce a seguito dei provvedimenti che hanno determinato la soppressione del 31° Reggimento Carri.
Esso sarà conservato con gli altri simboli che ricordano i fasti dell’Esercito Italiano presso il Museo del Risorgimento in Roma”.
Questa è stata la formula che è stata scandita dal comandante del 31° Reggimento Carri, Colonnello Francesco Serafini, alla presenza dello Stendardo dell’Unità ormai disciolta, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare e di una Medaglia di Bronzo al Merito Civile.
La cerimonia è poi proseguita con la resa degli onori allo Stendardo del Reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°), decorato con tre Medaglie d’Argento al Valor Militare e con una Medaglia di Bronzo al Valor Civile, con la lettura della formula di riconoscimento da parte del comandante di Reggimento:
“Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Soldati, in nome del Capo dello Stato voi riconoscerete lo Stendardo del reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) quale vostro Stendardo”.
Il Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano ha consegnato le nuove mostrine e il copricapo con il nuovo fregio al comandante di Reggimento che ha così ufficialmente ereditato, a nome di tutte le donne e uomini che costituiscono l’Unità, le tradizioni, lo stemma araldico e il motto “Lodi s’immola”.
Presenti alla cerimonia autorità civili e militari cittadine, oltre ai rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Hanno presenziato alla cerimonia anche gli ultimi comandanti del Cavalleggeri di Lodi che hanno assistito nella il 29 ottobre 1995 in Lenta all’ultima “Carica” e allo scioglimento del Reggimento.
Questo passaggio di specialità rientra nel processo, messo in atto dall’Esercito, finalizzato all’inserimento della componente esplorante all’interno delle Brigate di manovra pluriarma.
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