Estremismo islamico, pugno duro di Pechino contro gli uiguri

Pechino. Pugno duro della Cina contro l’estremismo islamico. Il Governo ha introdotto nuove restrizioni nella regione nordoccidentale dello Xinjiang.

Le misure ha riferito la Bbc online, includono il divieto delle barbe lunghe, l’uso del velo in luoghi pubblici ed il rifiuto di guardare la televisione di stato.

Anziani uiguri con barbe “all’islamica”.

Xinjiang è la patria degli uiguri una, etnia turcofona di religione islamica, i quali denunciano discriminazioni nei loro confronti. Gli ultimi anni hanno visto sanguinosi scontri nella regione.

Gli figuri si stanziarono fino al 9° sec. d.C. nell’odierna Mongolia. Verso l’860 occuparono la parte orientale dell’attuale Turkestan cinese, fondandovi un regno, con capitale la città di Beshbaliq. Il regno resistette té fino all’invasione mongola del 13° secolo. Gli uiguri lentamente turchizzarono il Paese e, trovandosi in stretto contatto con popolazioni iraniche (Sogdiani) oltre che con l’India, accolsero credenze manichee, cristiane (nestoriane) e buddhiste. Scritti in turco di quel tempo relativi a queste tre religioni, e in un alfabeto detto uigurico, ma che gli uiguri presero in realtà dai sogdiani, sono stati rinvenuti nella esplorazione scientifica del Turkestan cinese al principio del 20° secolo.

Nel 13° secolo il regno turco passò sotto il dominio dei Mongoli. Conquistato successivamente dai Calmucchi e dai Manciù, nel 1885 il Paese divenne provincia cinese con il nome di Xinjiang, mantenendo comunque una certa autonomia da Pechino ed entrando nell’orbita d’influenza russa dopo l’annessione del Turkestan occidentale all’Impero zarista.

Tendenze separatiste si affermarono fin dai primi decenni del Novecento e nel 1933 e nel 1944 gli Uiguri tentarono di dar vita a uno Stato indipendente; la seconda Repubblica del Turkestan orientale finì nel 1949, quando con l’avvento del regime comunista in Cina la regione fu annessa alla neonata Repubblica popolare. Nel 1955 fu costituita in regione autonoma, lo Xinjiang Uygur.

Il Governo cinese ha accusato i militanti islamici e i separatisti per le violenze. Ma le Ong per i diritti umani sostengono che gli scontri sono una reazione alle politiche repressive e che le nuove misure possano finire per spingere alcuni uiguri all’estremismo.

Una manifestazione per l’indipendenza uigura.

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