Filippine, la lunga mano jihadista sulla città di Marawi. Rapito il vicario generale del vescovo

Di Valeria Fraquelli

Manila. La situazione nelle Filippine è davvero drammatica. La città di Marawi che si trova nella parte meridionale del Paese, è stata quasi interamente conquistata dal sedicente Stato islamico e già spuntano la bandiere nere sul tetto di qualche casa.

Mezzi dell’Esercito filippino nelle strade di Marawi

Da giorni tutta l’isola di Mindanao, in cui si trova Marawi, è preda di scontri violentissimi tra l’Esercito regolare filippino e gruppi di miliziani jihadisti pesantemente armati riconducibili ad organizzazioni terroristiche affiliate all’ISIS. Nelle Filippine nell’ultimo periodo si stanno creando sacche di miliziani islamisti che si sono addestrati nei campi del Califfato nero in Siria e Iraq ed adesso sono tornati in patria per instaurare un nuovo califfato o emirato in cui dovrebbe vigere la Sharia, la legge islamica, nella sua versione più rigorosa e fanatica piena di odio verso lo stile di vita occidentale.

Milizie jihadiste filippine

Il Presidente filippino Rodrigo Duterte ha imposto la legge marziale ieri in serata, ma per ora niente, neanche l’invio di unità di elite antiterrorismo, riesce a placare la rabbia e l’odio fanatico degli islamisti.

Un commando pesantemente armato composto da almeno quindici uomini ha assaltato a dato alle fiamme vari edifici governativi trasformando la tranquilla città di Mararwi in una zona di guerra; moltissimi sono i civili feriti, alcuni in gravissime condizioni.

Alcuni terroristi appartenenti al gruppo islamista Maute hanno fatto irruzione nella cattedrale di Mrawi e hanno rapito almeno una quindicina di persone, tra cui un prete, alcune suore e alcuni normali cittadini raccolti in preghiera. Anche il vicario generale del vescovo è stato rapito e portato in una località sconosciuta insieme agli altri ostaggi; tutto è stato dato alle fiamme e molte immagini sacre sono state distrutte.

Il vescovo è costernato di fronte a tanta distruzione ed ha dichiarato in una intervista: “ I terroristi hanno fatto irruzione in chiesa, hanno preso gli ostaggi e li hanno condotti in una località sconosciuta. Sono penetrati nella residenza del vescovo e hanno rapito il vicario generale, padreTeresito Soganub. Poi hanno dato alle fiamme la cattedrale e l’episcopio. E’ tutto distrutto. Siamo costernati”.

I terroristi hanno occupato la città – ha aggiunto il vescovo -. La gente è terrorizzata e chiusa in casa. Ora si attende la reazione dell’Esercito. Per ora si pensa a riprendere la città con il minore spargimento di sangue possibile. Degli ostaggi non si parla. Abbiamo attivato i nostri canali, la Chiesa, i leader islamici e speriamo di poter presto intavolare negoziati perché siano rilasciati sani e salvi”.

Intanto, nelle ultime ore la situazione a Marawi è arrivata ad un punto critico: il capo della polizia della città di Malabang è stato accerchiato e decapitato dagli islamisti e in tutto il Paese si stanno diffondendo la paura e il caos.

I cittadini sono tutti chiusi in casa mentre nelle strade infuria la battaglia tra Esercito regolare e miliziani islamisti del cosiddetto califfato di Lanao, che vorrebbero instaurare un regno islamico autonomo simile a quello che aveva l’ISIS in Siria e in Iraq prima delle sconfitte subite ad opera della coalizione internazionale a guida statunitense.

La paura che anche le Filippine finiscano preda del caos e dell’instabilità e diventino un covo del terrorismo si sta purtroppo realizzando.

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