Forum Cernobbio, il ministro della Difesa: “Continuerò ad assicurare il supporto all’industria nazionale, in coordinamento con gli altri Dicasteri competenti”

Cernobbio (Como). Il comparto della Difesa muove l’economia del nostro Paese. Lo ha evidenziato, questa mattina, il ministro Elisabetta Trenta intervenendo al Workshop The European House-Ambrosetti che si tiene, ogni anno dal 1975, a Villa d’Este di Cernobbio, sul Lago di Como (https://www.ambrosetti.eu/summit-workshop-e-forum/forum-villa-deste/). .

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta

“Recenti studi affermano che, complessivamente, le imprese del settore Aerospazio, Sicurezza e Difesa generano in Italia 11.7 miliardi di euro di valore aggiunto (0.8% del PIL) – ha spiegato il ministro – creando direttamente ed indirettamente 159 mila posti di lavoro. Questo assicura un gettito fiscale di oltre 4,8 miliardi di euro e produce un effetto moltiplicativo per l’economia”.

Nel comparto, inoltre, sono investiti annualmente circa 1,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, l’11% circa degli investimenti complessivi delle imprese italiane nel settore e rappresenta il secondo settore produttivo, in Italia, per dimensione e per intensità delle attività di “Ricerca e Sviluppo”.

“Ma la sua rilevanza è soprattutto sul piano qualitativo – ha evidenziato la Trenta: – il settore delle tecnologie avanzate è uno dei pochi che il nostro Paese riesce a presidiare. Rappresenta, dunque, un assetto strategico nazionale”.

In tutto deve avvenire in un panorama di forte collaborazione internazionale. Per la titolare della Difesa italiana è necessario “sviluppare e mantenere una solida base tecnologica ed industriale” come fattore di garanzia per la tutela degli interessi nazionali “Consente – ragiona il ministro – di padroneggiare determinate tecnologie, di utilizzarne fino in fondo le potenzialità e di adeguare le applicazioni alle specifiche esigenze del Paese”.

Senza dubbio le tecnologie avanzate e le adeguate capacità industrial sono necessarie per uno sviluppo collaborativo di nuovi prodotti “su un piano di parità, rafforzando l’integrazione con i nostri partner europei ed i legami con altri Paesi amici”.

Il Governo Conte ha assicurato il ministro della Difesa “nonostante le limitazioni finanziarie imposte da questo periodo di crisi economica”, considera le tecnologie avanzate come “un importante contributo all’esigenza di una maggiore sicurezza e difesa delle nostre popolazioni e territori”. Inoltre, la maggioranza gialloverde guarda con interesse ad ogni iniziativa finalizzata “a favorire una nuova fase di sviluppo anche per l’industria europea, alla quale la Difesa può offrire un importante contributo sia nelle sperimentazioni sul campo, sia a livello di inserimento nei più avanzati programmi di collaborazione internazionale”.

Ma un sistema organico di difesa e di sicurezza ha bisogno anche di avere “un patrimonio di conoscenze scientifico-tecnologiche ed industriali che permettano di sviluppare prodotti e sistemi basati su competenze tecnologiche distintive sia sovrane, sia collaborative, tali da creare un vantaggio competitivo strategico per l’Italia con lo scopo di soddisfare le esigenze duali, ovvero sia militari sia civili”.

Per il ministro Trenta la ricerca della necessaria autonomia deve associarsi alla sostenibilità economica che “va perseguita unendo alla domanda nazionale la possibilità di cooperare a livello internazionale con selezionati partner ed attraverso l’opportunità di esportazione sui mercati internazionali”.

Le esportazioni rappresentano importanti risorse spendibili nei rapporti intergovernativi tesi alla cooperazione militare. E su di esse chiaramente si possono “sviluppare politiche di partenariato e di trasferimento di tecnologie, privilegiando gli accordi tra Governo e Governo”.

Il Fondo europeo per la Difesa rappresenta una svolta epocale per il Vecchio continente ed il nostro Paese, per la Trenta, deve “avere un ruolo da protagonista in questo progetto”. Per farlo servono investimenti e comunione d’intenti “tra tutti gli attori coinvolti, dalla politica all’industria”. Ed il cambio della linea politica dall’istituzione del nuovo Esecutivo, evidenzia il ministro, “segna un momento storico e l’Italia è decisa ad avere un ruolo da protagonista nel processo e verso questa direzione sta operando il Governo”.

Il ministro della Difesa ha assicurato che il suo Dicastero “continuerà ad assicurare il suo supporto all’industria nazionale, in coordinamento con gli altri Dicasteri competenti. A tal proposito, ritengo sia fondamentale, nonché costruttivo, che le nostre aziende di Stato dialoghino e parlino in modo collaborativo, poiché solo in questo modo riusciremo a rafforzare ed integrare il sistema Italia nel mondo, vincendo la sfida della competitività e della concorrenza internazionale”.

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