Francia, vigilia del voto per il ballottaggio delle presidenziali tra paura del terrorismo e contestazioni

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Siamo alla vigilia del voto per il ballottaggio delle presidenziali francesi e su di essa è calato il silenzio elettorale per permettere ai cittadini francesi di riflettere su chi e come votare domani. Ma la tensione non accenna a diminuire.

Ieri, in chiusura di campagna elettorale la candidata del Front Nationale, Marine Le Pen è stata aspramente contestata con slogan e soprattutto lanci di uova che hanno costretto lei e tutto il suo staff ad uscire velocemente da una porta sul retro della cattedrale di Reims, dove era in visita.

Marine Le Pen e Emmanuel Macron, vigilia del voto agitata per le elezioni presidenziali francesi

Stamattina si è saputo che alcuni hacker, non si sa ancora se pagati da un Governo straniero, avrebbero violato i computer dello staff della campagna elettorale del candidato centrista Emmanuel Macron, diffondendo in rete mail e chat riservate. Macron ha rilasciato una breve dichiarazione in cui denuncia un attacco definito “ massiccio e coordinato “ contro la sua campagna elettorale, in un vile tentativo di destabilizzare la Francia.

I documenti trafugati dai pirati informatici sarebbero di circa 9 gigabytes e comprenderebbero mail, documenti contabili, informazioni riservate sulla strategia elettorale, contratti, contatti e molto altro. Per certi versi a qualcuno è sembrato di rivivere gli ultimi momenti della campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, quando hacker, forse pagati dal Governo russo, diffusero in rete mail private e contatti riservati della candidata democratica Hillary Clinton, decretandone la sconfitta a vantaggio di Donald Trump.

Nel caso francese non sembra che i pronostici siano cambiati dopo l’attacco informatico, anzi il vantaggio di Macron rispetto alla Le Pen è aumentato e si attesta al 62% contro il 38% del Front Nationale.

Marine Le Pen sta perdendo consensi dal 3 maggio, dopo il dibattito televisivo faccia a faccia con Macron in cui non è riuscita a spiegare il suo programma in caso di vittoria e ad argomentare le sue idee.

Come se non bastassero la tensione e i disordini di questi giorni ieri anche il sedicente Stato islamico attraverso la sua rivista è sceso in campo ed ha incitato i fedeli musulmani a compiere attentati clamorosi proprio nel giorno delle elezioni, dando alle fiamme i seggi e uccidendo i due candidati per instaurare in Francia un regime basato sul terrore.

Alcuni attivisti dell’organizzazione ambientalista Greenpeace hanno appeso alla Tour Eiffel un grande striscione con la scritta Libertè Egalitè e Fraternitè; lo scopo, hanno spiegato, è quello di invitare i francesi a scegliere tra i due candidati quello che più si interessa alle tematiche ambientali.

Lo striscione di Greenpeace sulla Tour Eiffel

In molti si sono chiesti come abbiano fatto gli attivisti ambientalisti a superare le misure di sicurezza del monumento più famoso e sorvegliato di Francia e già montano le polemiche sull’operato delle Forze di polizia.

Mai nella storia francese una vigilia elettorale per le presidenziali è stata così tesa tra rischio attentati e notizie false messe in rete allo scopo di screditare l’avversario, senza contare i colpi bassi e gli insulti. Domenica sera sapremo chi sarà il nuovo Presidente francese e dall’esito di queste elezioni si capirà quale sarà il destino non solo della Francia, ma dell’intera Unione Europea.

Autore