Difesa, Generale Graziano: “Più competitività per cooperare in ambito internazionale”

Roma. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha partecipato questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018 del Centro Alti studi per la Difesa che si è svolta alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, di Giovanni Legnini, vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, dei vertici militari e di numerose autorità civili.
Nel corso del suo intervento, partendo da una sintetica analisi del quadro di sicurezza internazionale, il Generale Graziano ha illustrato le quotidiane sfide che le nostre Forze Armate si trovano ad affrontare.

“Da una prospettiva Euro-centrica – ha spiegato – siamo chiamati ad affrontare sfide provenienti da due archi di crisi ed instabilità, uno a Sud che dal Medio Oriente investe la sponda nord-africana e la fascia sub-sahariana, ed uno a Est che dal Baltico abbraccia il Mar Nero ed il Mediterraneo orientale”. Aggiungendo poi che proprio su questi territori si estendono le due aree di interesse strategico nazionale: quella euro-mediterranea e quella euro-atlantica.

L’intervento del Generale Graziano

“Viviamo – ha continuato il Capo di Stato Maggiore della Difesa – una situazione estremamente complessa, che richiede un’analisi e una metodologia di approccio multi-disciplinare e la consapevolezza che lo Strumento Militare sia solo uno dei mezzi a disposizione della Comunità internazionale, talvolta forse il più decisivo ma non certo l’unico. Per poter cooperare ed essere credibili a livello internazionale è necessario essere competitivi e bisogna esserlo ad ogni livello: economico, militare e industriale”.
Il Generale Graziano si è quindi soffermato sulle Organizzazioni internazionali sottolineando come oggi “assumano una rilevanza senza precedenti ed ha evidenziato la necessità di sviluppare sinergie anche nelle operazioni militari già in atto per ottimizzare gli strumenti a disposizione di proiezione della stabilità nelle aree di crisi”.
Parte dell’intervento è stato poi dedicato ad un tema estremamente attuale: la Difesa europea con riferimento alle Cooperazioni Strutturate Permanenti (PESCO) e, in tale ambito, alle iniziative regionali quale, ad esempio, la Defence Cooperative Initiative (DECI) a guida italiana volta a promuovere, su base regionale e tra Nazioni europee, un progetto di cooperazione finalizzato ad incrementare la stabilità della Regione e la crescita della cooperazione tra i Paesi aderenti.
Il Generale Graziano ha poi ricordato il grande passo avanti fatto, ieri a Bruxelles, per concretizzare il tema della Difesa europea attraverso la firma di avvio della PESCO, fortemente voluta dal ministro Roberta Pinotti e firmato dal ministro della Difesa e degli Esteri , cui hanno aderito, al momento, 23 Paesi.

“Rappresenta – ha detto Graziano – un’opportunità per proporsi in ambito europeo come Sistema Paese, contribuendo anche a valorizzare le potenzialità industriali delle singole Nazioni. Questo è un momento storico di cambiamento e di trasformazione dell’Europa della Difesa e della sicurezza in un contesto internazionale”.
La PESCO rappresenta un impegno vincolante tra i Paesi che vi aderiscono, teso non solo a rafforzare la politica estera e di Sicurezza Comune ma, soprattutto, a consentire una graduale transizione dalla cooperazione all’integrazione capacitiva a supporto del livello di ambizione dell’UE. Tale strumento avrà, infatti, una indubbia utilità quale strumento di avanzamento nel processo di integrazione europea, contribuendo in larga misura ad evitare quelle situazioni di stallo che hanno caratterizzato il recente passato. L’obiettivo è quello di creare uno stimolo politico e una architettura istituzionale che renda praticabile una maggiore cooperazione tra gli Stati europei in tema di Difesa.
“Sarà necessario un impegno dei 27 membri – ha concluso il Capo di Stato Maggiore della Difesa – per rafforzare ulteriormente l’autorevolezza del Comitato Militare, al fine di contribuire fattivamente al progetto di realizzazione della Difesa europea e per garantire che l’Unione Europea sia pienamente in grado di rispondere a 360º alle nuove sfide alla sicurezza”.

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