Guardia di Finanza: a Roma operazione “Distrazione Fatale”. Sequestro patrimoniale di oltre 3 milioni di euro

Di Michele Toschi 

Roma. Avevano fatto sparire beni e disponibilità finanziarie di due società (dichiarate fallite nel 2016 e nel 2017) per far sì che non finissero nelle mani dei loro creditori, ma sono stati comunque scoperti dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria (NSPV) che nei confronti di 17 responsabili hanno operato un sequestro patrimoniale da 3 milioni e 300 mila euro, disposto dal GIP del Tribunale di Roma.

Questi sono i contorni dell’operazione “Distrazione Fatale” che le Fiamme Gialle del NSPV hanno brillantemente portato a termine, scoprendo un ennesimo caso di bancarotta fraudolenta dalle proporzioni multimilionarie.

Tra i beni sottoposti a sequestro compaiono quote societarie, disponibilità finanziarie nonché immobili e terreni siti nelle province di Roma, Lucca, L’Aquila e Latina, parte dei quali acquisiti proprio dalle risorse illecitamente distratte dalle due società in fallimento.

Una di queste, tra l’altro, aveva praticamente visto decuplicare i propri introiti a seguito del sisma avvenuto in Abruzzo nell’aprile 2009, ciò per effetto dell’ospitalità offerta alle popolazioni colpite dal terremoto le quali erano state provvisoriamente sistemate proprio in alcuni immobili della società.

Operazione della Guardia di Finanza a Roma

Le indagini avviate su tali circostanze, che tra l’altro hanno fatto emergere anche l’esistenza di diverse frodi fiscali, hanno consentito dunque di svelare come il principale responsabile della vicenda avesse fatto sparire le ancora ingenti risorse finanziarie dai patrimoni delle società fallite e da lui stesso amministrate, salvo poi re-impiegarle per scopi personali con la complicità del suo commercialista nonché di diversi “prestanome”.

Quota parte delle risorse distratte in maniera illecita – come chiaramente dimostrato dagli investigatori dello speciale Nucleo GdF – era stata infatti utilizzata per l’acquisto di un appartamento e di vari terreni siti a Forte dei Marmi (Lucca), nonché per una villa a Terracina (Latina).

La segnalazione di diverse operazioni sospette anti-riciclaggio pervenute agli specialisti del Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha però fatto la differenza, consentendo così uno sviluppo investigativo molto interessante sulla natura e sulle proporzioni di un nuovo (o per meglio dire “riciclato”) patrimonio immobiliare che, come in questo caso, si è poi rivelato essere di evidente provenienza illecita.

 

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