Guardia di Finanza: scoperta maxi discarica abusiva in un’area del Comune di Polignano a Mare. L’amministrazione locale dovrà corrispondere una sostanziosa “ecotassa”

Di Michele Toschi

Bari. I Reparti della Guardia di Finanza, nella loro continua attività di controllo economico dei territori ricadenti sotto la propria competenza, si trovano spesso ad operare sequestri di aree adibite a discariche abusive.

L’intervento dei Finanzieri

Ma quella scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, nel territorio del comune di Polignano a Mare (Bari) preoccupa sia per la sua estensione (oltre 16.800 metri quadrati) sia per la quantità di rifiuti abbandonati sul suolo che i militari delle Fiamme Gialle hanno quantificato in almeno 600 metri cubi di materiale.

Tra gli stessi rifiuti “cautelati” nel corso dell’operazione figurano pneumatici, rottami ferrosi e carcasse di auto, bitume, plastiche, apparecchiature elettriche ed elettroniche e persino pericolosi oli esausti.

Tutto materiale abbandonato ormai da lunghissimo tempo sotto gli scheletri di quel che doveva essere un’opera pubblica (nello specifico il nuovo mercato ortofrutticolo di Polignano a Mare) ma che, invece, non è mai stata portata a compimento.

La zona, com’è facile immaginare, oltre a costituire un inaccettabile esempio di degrado sub-urbano oltre che ambientale, non presentando un’idonea recinzione che ne preservasse l’area, è stata così lasciata alla mercé di chiunque fosse intenzionato a sbarazzarsi di rifiuti d’ogni genere, magari anche in quantità rilevanti, in maniera certamente facile e soprattutto evitando qualsiasi costo di smaltimento.

Non poca sorpresa ha altresì destato il fatto che, tra i cumuli di materiale, i Finanzieri abbiano rinvenuto persino faldoni provenienti dalla ASL di Bari, contenenti documentazione medica e dunque da considerarsi “dati sensibili” con buona pace della privacy di ignari cittadini.

Ovviamente i faldoni sono stati presi in consegna dalle Fiamme Gialle, che hanno notiziato del fatto l’Autorità Giudiziaria e che stanno ora tendando di capire come possano essere finiti in quel luogo, invece di essere destinati al macero.

Da notare come questa particolare operazione della GDF barese, oltre alla tutela dell’ambiente ed alla tutela della salute dei cittadini, implichi anche aspetti di natura tributaria connessi alla cosiddetta “ecotassa”, ovvero di un tributo speciale previsto per il deposito in discarica di rifiuti solidi, e che si applica anche nei confronti di chi illecitamente mette a disposizione aree di terreno per adibirle a discariche non autorizzate.

L’ecotassa, chiaramente, ha lo scopo di garantire alla collettività un “ristoro” per il danno ambientale causato, nonché quella di costituire un deterrente per chiunque intenda lasciare sul suolo pubblico i rifiuti.

Anche in ragione di ciò, i Finanzieri baresi hanno dunque proceduto ad imputare all’amministrazione comunale di Polignano a Mare (che nella circostanza assume la figura di obbligato in solido), l’ecotassa dovuta per la circostanza nonché le pertinenti sanzioni amministrative.

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