Guardia di Finanza: “Emergenza COVID-19”, sequestrati in un laboratorio analisi del Reggino 900 kit diagnostici sprovvisti di certificazione sanitaria

Di Michele Toschi

Reggio Calabria. Sono davvero tanti i kit per la diagnosi del Coronavirus che i finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno rinvenuto all’interno di un centro di analisi biochimiche di Gioia Tauro, i quali – ed è bene sottolinearlo – erano sprovvisti delle certificazioni e validazioni rilasciate dalle Autorità sanitarie nazionali, così come gli stessi kit erano altresì sprovvisti del marchio di conformità europeo “CE”.

La scoperta della consistente partita di prodotti diagnostici irregolari è avvenuta in uno dei tanti controlli che la GDF reggina sta compiendo, al pari di tutti gli altri Reparti del Corpo, per contrastare ogni forma speculativa e d’illecito arricchimento ai danni di cittadini disposti a spendere anche molto denaro per acquistare dispositivi di protezione individuale che spesso sono di difficile reperimento, così come ogni altra forma di pseudo-rimedio per difendersi dal temuto contagio da COVID-19.

Per dare una dimensione dell’investimento realizzato dallo scaltro responsabile del laboratorio gioiese, basti considerare che i kit diagnostici stessi erano stati messi in vendita su internet (e con diverse richieste di acquisto già pervenute).

Il sequestro

Peccati però che gli stessi kit non avessero i previsti requisiti di qualità e sicurezza, ragion per la quale è facile immaginare quale affidabilità avrebbero potuto dare nei loro responsi (specie in quelli di esito “negativo”) esponendo così a ulteriori pericoli gli utilizzatori ma anche le altre persone a loro contatto.

In ragione di tali inquietanti evidenze, il titolare del laboratorio è stato dunque denunciato per una specifica violazione prevista dalla Direttiva europea 98/79/CE in materia di “dispositivi medico-diagnostici in vitro”, che prevede una sanzione amministrativa da 21.400 sino ai 128.000 euro.
Per quanto invece attiene alle pagine web, attraverso le quali i kit diagnostici in questione erano stati messi in vendita, i finanzieri del Nucleo Speciale Antitrust hanno già inoltrato una circostanziata richiesta all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato finalizzata alla loro inibizione.

 

 

 

 

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