Guardia di Finanza: “Emergenza COVID-19”, sequestrato al porto di Ancona un carico di componenti tecnici per ventilatori polmonari

Di Fabio Mattei

Ancona. Sono 1.850 i circuiti respiratori per ventilatori da terapia intensiva intercettati e sequestrati oggi dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona presso il porto del capoluogo marchigiano, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il prezioso carico di componenti, suddivisi in kit singoli composti da tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria, erano stati caricati su un autoarticolato ormai in procinto di imbarcarsi su una motonave con destinazione Grecia, e che aveva già superato i preliminari controlli di sicurezza di accesso in area portuale.
L’esame della documentazione che scortava il carico, però, ha ingenerato sospetti nei finanzieri e nei doganieri i quali, sulla scorta delle recentissime indicazioni impartite dalle Autorità di Governo dovute all’attuale grave emergenza sanitaria, hanno voluto riscontrare l’esatta natura della merce appurando così che rientrava tra quelle per le quali – in questo momento – ne è vietata l’esportazione.

Secondo quanto disposto nell’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile, la cessione di questi materiali (che nello specifico rappresentano l’interfaccia tra il paziente in terapia intensiva ed il circuito di respirazione dei ventilatori polmonari) non può avvenire fuori dal territorio italiano, così come ugualmente avviene per i più comuni dispositivi di protezione individuale (DPI).

I controlli

I componenti oggi sottoposti al sequestro, che rappresentano un elemento-chiave dei ventilatori polmonari, saranno al più presto consegnati alla Protezione Civile che provvederà poi alle forniture di supporto tecnico per i presidi ospedalieri italiani che ne sono attualmente in carenza.

Problemi giudiziari in vista, invece, per il legale rappresentante della società italiana (con sede in provincia di Milano) che aveva tentato di vendere tali dispositivi medici ad una società ellenica, il quale è stato denunciato per il reato di inosservanza ai provvedimenti dell’Autorità.

 

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