Iran, la ristrutturazione delle Brigate di Fanteria voluta dal generale Haydari

By The Hawk

Tehran. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Iraniano, Brig. Gen. Kiomars Haydari, ha recentemente annunciato la ristrutturazione delle Brigate di Fanteria.

Il Brig. Gen. Kiomars Haydari, ha recentemente annunciato la ristrutturazione delle Brigate di Fanteria

I consiglieri militari iraniani presenti nelle file degli Eserciti siriano e iracheno, nella guerra contro l’ISIS, hanno potuto sperimentare nuove tecniche di intervento e di utilizzo della componente terrestre contro delle forze opposte preparate e ben equipaggiate.

Importante è stato lo studio delle tattiche delle forze presenti nella Coalizione, praticamente hanno potuto capire le TTP operative degli Eserciti occidentali, conseguentemente sono state analizzate ed adattate al terreno.

Le TTP occidentali sono sempre state sotto il mirino degli analisti iraniani. Questi hanno studiato le azioni e le operazioni in Afghanistan, in Irak e tutti gli altri Teatri di intervento, per capire l’utilizzo della tecnologia in rapporto alla componente umana e della cooperazione tra tutte le pedine operative a disposizione.

Militari iraniani in esercitazione

Più volte i vertici militari iraniani hanno chiesto di poter effettuare manovre congiunte con i Paesi che utilizzavano la dottrina occidentale (NATO in particolare) ma hanno sempre ricevuto una risposta negativa.

Unico paese che ha sempre acconsentito delle manovre congiunte è stato l’Oman, da sempre in ottime relazioni con Tehran, ma solo manovre navali di SAR, e neanche Combat SAR.

La guerra in Afghanistan ha consentito ai persiani di svolgere un ruolo di osservatore previlegiato per vedere in azione le unità USA e degli alleati e carpire le diverse metodologie di impiego.

La guerra all’ISIS li ha visti invece protagonisti e su due fronti, ottimo campo per la sperimentazione e l’implementazione delle norme studiate e provate nei poligoni iraniani.

Dopo mesi di applicazione delle TTP e di variazioni dottrinali, il vecchio Capo di Stato Maggiore Brigadier Generale, Ahmad Reza Pourdastan, ha proposto alla Guida Suprema un nuovo pacchetto di modifiche delle unità terrestri. Il pacchetto spiegava nel dettagli l’evoluzione della componente terrestre dotandola di una notevole capacità mobile e di rapido intervento.

Approvato da Khamenei, il Brig. Gen. Haydari ha reso pubblico che, nel prossimo immediato periodo verranno riconvertite le unità terrestri in 21 Brigate Mobili di Assalto, con spiccata fisionomia avio e elitrasportata.

La catena di Comando e Controllo dovrà essere più snella, i comandanti dovranno avere una maggiore autonomia decisionale e le forze dovranno essere dotate di sofisticati equipaggiamenti. La rapidità di intervento è la dominante in questa evoluzione.

Due i punti interessanti che dovranno essere perseguiti, l’utilizzo della componente sniper e degli UAV.

Nella prima, l’Iran ha sviluppato numerosi sistemi, il più interessante è un fucile di precisione da 20 mm; al momento lo studio riguarda lo sviluppo del sistema di puntamento che deve essere migliorato, non basta un semplice cannocchiale ottico, ma un sofisticato sistema computerizzato che possa esaltare le doti e le capacità del 20mm.

Negli UAV, l’Iran sta sviluppando diverse piattaforme per l’utilizzo nei diversi livelli ordinativi e per diverse capacità, sia IMINT che SIGINT. Piattaforme sono state sviluppate in base alle esigenze delle forze terrestri, in particolare per le distanze, per le autonomie e per le diverse quote di competenza.

In sintesi, le Forze Armate Iraniane si stanno sviluppando, equipaggiando ed aggiornando in base alle esperienze acquisite sul terreno, un po’ come si faceva in passato analizzando le battaglie degli israeliani nel Medio Oriente. Il supporto dato alla Siria e all’Irak, invece, ha permesso a Tehran di applicare anche sul terreno questi studi accademici con risultati significativi.

Ma gli studi non finiscono mai, vedremo ancora cosa i persiani riusciranno ad acquisire dal teatro yemenita, un classico ambiente di guerriglia in terreno favorevole e contro delle forze che agiscono con schemi tradizionali.

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