Libano del Sud, la Missione MIBIL esempio di eccellenza italiana nell’addestramento delle LAF

Shama (Libano del Sud). L’addestramento e la formazione delle Forze Armate libanesi (LAF) è tra i compiti della MIBIL (Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano). Ad essa partecipano militari italiani che tengono corsi su varie materie quali CBRN, tiro con le libanesi come la pistola Glock ed i fucili M16 e M4, EOD, Metodo combattimento militare, Psyops, CIMIC, Close Protection, scorta di VIP, sicurezza di volo e tanto altro. Non si tengono corsi antiterrorismo.

Una lezione di Metodo Combattimento Militare per militari delle LAF

Oggi, si è tenuta un’esercitazione live per il personale del 1° Reggimento artiglieria libanese con attività a fuoco reale, con posto comando, squadra pezzo e posto di osservazione nella zona della Valle della Bekaa, dove c’è un poligono proprio delle LAF.

Gli istruttori italiani addestrano il personale libanese che a loro volta formerà i propri colleghi. Il personale che viene avviato alla formazione  è motivato. Tutti hanno una buona formazione già di base. Nel Paese dei Cedri c’è infatti un’Accademia che forma ufficiali, una Scuola sottufficiali ed una per la truppa. Ogni corso prevede un tutor italiano affiancato da uno libanese. Per chi non dovesse superarlo è addirittura prevista la “consegna di rigore”, ovvero il carcere. Per quel periodo il militare perde la paga. In media ogni volta su una trentina di partecipanti il 10% non passa.

“La nostra formazione – spiega il Colonnello Stefano Giribono, comandante della MIBIL – è di livello avanzato. E viene molto gradita per la sue qualità didattiche. Per l’anno in corso arriveremo a circa una cinquantina di corsi. Nel 2019 dovremo farne circa una sessantina”.

In questi giorni, tra i programmi addestrativi in atto c’è quello destinato a circa 900 persone che formano un’apposita Brigata per la protezione del Presidente della Repubblica, Michel Aoun.

Il Presidente libanese, Michel Aoun

Il nostro Paese ha addestrato anche le addette alla sicurezza della moglie del Presidente e della sua famiglia. La particolarità è che appunto sono tutte donne. Le quali devo essere capaci di respingere una minaccia dovunque e comunque possa palesarsi. Quindi le puoi vedere anche operare in abiti civili. Il corso, partito ad aprile scorso, si concluderà nel 2019 con il Close Protection Team.

Nel prossimo ottobre si terrà un corso specifico per insegnare agli ufficiali come si diventa un vero leader. Grazie ai consigli di uno psicologo ed a formatori italiani, i libanesi avranno modo di apprendere le tecniche per guidare un team di militari.

“La maggior parte della nostra formazione – aggiunge il Colonnello Giribono – è pratica. E’ inutile tenere tante ore in aula un allievo, visto che magari ha smontato da un servizio notturno la mattina stessa. Si rischia che l’attenzione sia scarsa”. La giornata di lavoro inizia alle 7.30 e si conclude alle 14,30 (dal lunedì al venerdì). Nel periodo del mese sacro per gli islamici, il Ramadan, è molto difficile fare corsi.

In questa occasione, i nostri istruttori hanno tenuto solo corsi teorici.

L’Ambasciata italiana a Beirut dà un grande appoggio ed ad ogni fine corso viene rilasciato, nel corso di una cerimonia, un diploma.

I programmi di studio vengono organizzati un anno prima per l’anno successivo. Si sta attenti, quando vengono predisposti questi corsi anche a tutte quelle che sono le feste nazionali e religiose.

Mediamente un’attività formativa dura 4 settimane. Minimo sono 100 ore di corso. Ma ci sono anche corsi che durano 6-7 settimane.

A gennaio scorso le LAF hanno partecipato ai CASTA, i Campionati sciistici internazionali delle truppe, dove si sono collocati al quinto posto.

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