Libano, il Presidente Aoun ritarda a ricevere le credenziali del nuovo ambasciatore saudita. Beirut dopo il caso Hariri chiude la porta a Riyadh?

Di Andrea Gaspardo

Beirut. Secondo le rivelazioni di un quotidiano kuwaitiano “Al Seyassah” (http://al-seyassah.com) il Libano starebbe rinviando l’accreditamento ufficiale del nuovo ambasciatore dell’Arabia Saudita, apparentemente a causa delle recenti ingerenze da parte di Riyadh, incluso il fermo del primo ministro libanese, Saad al-Hariri contro la sua volontà e la coercizione a farlo dimettere dal suo incarico istituzionale.

Il Presidente libanese Aoun ed il primo ministro Hariri

Anche se, successivamente, il primo ministro Hariri é stato lasciato libero di lasciare il territorio saudita e di ritirare le sue dimissioni, non di meno sembra che lo Stato libanese sia rimasto profondamente segnato dall’ultimo caso di interferenza saudita negli affari interni libanesi.

Sabato, il quotidiano kuwaitiano ha riportato la notizia che il Presidente libanese Michael Aoun si è rifiutato di fissare una data per l’incontro atto a ricevere le credenziali dell’ambasciatore saudita, Walid al-Yaqoub.

Yaqoub é arrivato in Libano il 20 novembre. Quasi un mese e. dunque, passato e da allora ma non ha ancora potuto presentare le sue credenziali ed iniziare ufficialmente il suo lavoro.

All’inizio del mese scorso, Hariri é stato attirato in Arabia Saudita, dove i suoi telefoni cellulari sono stato confiscati già all’arrivo all’aeroporto, venendo poi trattenuto in stato di detenzione effettiva. Subito dopo è apparso da Riyadh in onda alla televisione saudita di Arabia TV, annunciando le sue dimissioni da primo ministro del Libano ed accusando l’Iran ed Hezbollah di essere la causa della sua decisione.

Il re Salman ed il principe Mohammad dell’Arabia saudita

Gli alti gradi sia del Governo che dell’Intelligence hanno poi concluso che Hariri era tenuto ostaggio contro il suo volere ed era stato forzato alle dimissioni.

Il Presidente Aoun si é rifiutato di accettare le dimissioni di Hariri, affermando che essere erano state estorte in una condizione di palese costrizione.  Più tardi, e in parte grazie all’intervento della Francia, Hariri ha potuto ritornare in Libano dove ha ritrattato le dimissioni precedentemente date.

Questa azione saudita è stata interpretata come un tentativo di influenzare l’equilibrio dei poteri in Libano alla luce dell’antagonismo esistente tra Riyadh e l’Iran.

Anche se il tentativo saudita ha fallito nell’ottenere i risultati sperati e si è persino ritorto contro i suoi ideatori portando all’effetto opposto, i suoi effetti latenti continuano a segnare le relazioni saudo-libanesi.

Precedentemente, è stato segnalato che la stessa Arabia Saudita ha ritardato l’accreditamento del nuovo ambasciatore libanese a Riyadh.

+“Al Seyassah” ha ipotizzato che ora il Libano stia ricambiando lo stesso comportamento rifiutandosi di ricevere l’ambasciatore dell’Arabia Saudita. Il quotidiano kuwaitiano ha, inoltre, aggiunto come Aoun sia irritato dalle incessanti critiche saudite per il suo sostegno all’operato di Hezbollah.

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18/12/2017 Andrea Gaspardo

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