Mafia, carcere per boss della “Società Foggiana”, dopo approfondite indagini dei Carabinieri

Foggia. Operazione, nei giorni scorsi, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Sardegna, Sicilia e Calabria.

Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, i militari hanno eseguito il fermo di Rocco Moretti, indiziato di delitto e ritenuto elemento di vertice della “Società Foggiana” ed in particolare della batteria “Moretti-Pellegrino-Lanza” e di Domenico Valentini per i reati di tentata estorsione e porto abusivo di armi da fuoco (comuni e da guerra). Questi reati, sostiene l’accusa, sono aggravati per avere agito con il metodo mafioso.

Rocco Moretti, in una vecchia foto segnaletica della Polizia di Stato

Oggi, il Giudice per le indagini preliminari (GIP) di Foggia ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento del GIP è scaturito dopo una complessa e prolungata indagine che è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e condotta dal Nucleo investigativo foggiano. Grazie alla denuncia di imprenditore agricolo che, nel 2015, aveva raccontato di essere continuamente vessato da appartenenti del clan Moretti per estorcergli 200 mila euro.

L’imprenditore aveva denunciato che, in varie occasioni, sarebbe stata o avvicinato da uomini del clan, i quali, prima solo verbalmente, e poi con percosse e con la minaccia di armi avevano cercato di fargli versare 200 mila euro alla casse del clan. Analoghe minacce erano state rivolte anche ad alcuni dei familiari e dipendenti dell’imprenditore.

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