Ambiente, make our planet great again, parola di Macron

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Il vertice informale sul clima che si è tenuto all’Ile Séguin di Boulogne-Billancourt, isoletta sulla Senna alle porte di Parigi, ha rappresentato una grande occasione per il giovane Presidente francese Emmanuel Macron per cercare di presentarsi di fornte ala comunità internazionale come il salvatore del pianeta contro i cambiamenti climatici.

Lo slogan “Make Our Planet Great Again” è stato scelto con molta cura da Macron e serve per fare il verso a quel “Make America Great Again” che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca, proprio Trump che ha voluto fare uscire gli Stati Uniti dagli accordi sul clima di Parigi e che ha aumentato i finanziamenti ai combustibili fossili.

Macron si è proposto come l’unico leader europeo che ha a cuore la salute del pianeta e vuole essere lui a guidare i Paesi dell’Unione Europea verso scelte politiche ambientaliste in nome della salvaguardia della salute di uomini , animali e piante. È chiaro che la vera preoccupazione di Macron è proprio il clima ed infatti durante il summit sono stati presentati ben 12 progetti innovativi per salvaguardare l’ambiente tra cui sviluppo di auto elettriche in otto Stati americani, un fondo di investimento per i paesi caraibici colpiti dagli uragani e finanziamenti per fondazione di Bill Gates che sostiene gli agricoltori.

Inevitabilmente parlando di clima si parla anche di immigrazione perché in un futuro prossimo saranno soprattutto le emergenze climatiche che spingeranno migliaia di persone a lasciare la loro terra natale. E parlando di immigrazione non si può non parlare di Libia, il vero fronte caldo con barconi che ogni giorno partono carichi di migranti diretti in Europa con la vana speranza di un futuro migliore.

Anche per quanto riguarda la Libia, Macron vuole essere protagonista assoluto e vuole che la Francia diventi il principale partner commerciale del futuro governo libico sia per quanto riguarda il settore civile sia per quello militare.

Se dal clima alla situazione libica il passo è breve, Macron sta cercando di sostituirsi alla cancelliera tedesca Angela Merkel alle prese con problemi interni dovuti alla difficile formazione di un governo dopo le elezioni. La Francia sta cercando di assumere la guida di un nuovi gruppo di Paesi dell’Unione Europea che vogliano essere traino per gli altri, gruppo che prenda il posto dell’asse franco tedesco.

Anche in materia di immigrazione Macron si presenta come anti Trump perché se il Presidente degli Stati Uniti vuole chiudere le frontiere e mettere regole molto più severe per chi entra in territorio statunitense, il giovane leader francese invita a non fare facili generalizzazioni e a non considerare tutti i migranti nemici a prescindere.

Che il giovane Macron voglia prendere il posto di Trump come leader mondiale? Questo è presto per dirlo ma dai segnali che arrivano dalla Francia si intuisce già che il giovane capo di Stato farà di tutto per ritagliarsi il suo posto privilegiato tra i grandi della Terra.

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