Mali, attività CIMIC franco-maliana della missione “Barkhane”. Donato materiale scolastico. L’istruzione come antidoto al terrorismo

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Missione CIMIC franco-maliana nella città di Tacharane, nei dintorni del fiume Niger, in Mali. I militari impegnati nell’Operazione “Barkhane”, nel corso di una visita in un villaggio, hanno donato materiale scolastico ad oltre 200 studenti.

Una scuola in Mali

Sia per le autorità militari francesi che per quelle del Mali è, infatti, molto importante aumentare il livello dell’educazione nel Paese africano. Ad ogni alunno è stata donata una borsa contenente matite, quaderni e libri scolastici. Tutto il materiale didattico era nuovo e molto colorato, realizzato apposta per i ragazzi e le ragazze, che potranno usarlo durante le lezioni.

Per molte famiglie è quasi spesso impossibile fare fronte a tutte le richieste dei loro figli in età scolastica, visto l’alto tasso di povertà che impedisce di acquistare cose costose, anche se relative all’istruzione.

Un villaggio del Mali. La povertà impedisce spesso il diritto all’istruzione

Così avere in dono un kit scolastico vuole dire allontanare un giovane dalle mire del terrorismo e della radicalizzazione. Perchè solo andando a scuola, i ragazzi capiscono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Sono con l’istruzione possono comprendere, dunque, come le parole dei  predicatori d’odio e dei trafficanti siano fuorvianti ed impediscano di costruirsi un proprio futuro.

Il Colonnello Gérald Friedrich, comandante francese del Reparto Logistico (GT-LOG) della missione “Barkhane” è il “padre” di questa attività CIMIC. Il suo Reggimento, di stanza a Tolosa, ha fatto preparare i kit scolastici destinati agli alunni del Mali.

Nel Paese africano, la situazione è davvero difficile e spesso le scuole sono gli unici ambienti davvero sicuri, non solo per gli studenti ma anche per i loro genitori. E, per questo, la “Barkhane”, negli ultimi tempi, si è concentrata molto sulla formazione delle nuove generazioni.

Militari francesi in un villaggio del Mali

Sono stati fornite anche penne e colori, libri e dizionari. Insomma, tutto quello che serve per studiare e realizzarsi culturalmente.

La missione è poliedrica e va oltre l’antiterrorismo. Si occupa, infatti, anche di costruire scuole, ospedali, infrastrutture che possono rendere la vita della gente almeno un po’ più comoda. Perchè la popolazione civile è quella che paga a caro prezzo gli scontri ed i combattimenti, la povertà e le difficoltà.

Il Mali è uno dei tanti Paesi africani che ogni giorno deve affrontare problemi su problemi, la missione Barkhane può essere un buon punto di partenza per costruire un futuro migliore.

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