Marina Militare: al Simposio di Venezia l’amministratore delegato di Leonardo, Profumo evidenzia il ruolo dell’industria come partner tecnologico. A novembre, in occasione dell’OCEAN 2020, saranno testati gli elicotteri senza pilota

Venezia. La presenza di Leonardo alla dodicesima edizione del “Regional Seapower Symposium” che si conclude domani, a Venezia, evidenzia il ruolo dell’industria come partner tecnologico chiave nel settore navale.

L’intervento dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo

“Grazie al nostro cliente nazionale- ha detto intervenendo ieri ai lavori, l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo – con le Forze Armate italiane, e in particolare con la Marina, negli anni abbiamo innovato e sviluppato competenze e tecnologie di eccellenza, che hanno avuto successo in Italia e nei mercati esteri”.

“Possiamo contare su una solida e strategica partnership – ha aggiunto – con il campione nazionale Fincantieri, contribuendo così a consolidare capacità e migliorare il posizionamento globale in questo settore”.

Il dato che Profumo ha portato a conoscenza dei rappresentanti di di 58 Marine Militari, oltre una settantina di Marine nel mondo hanno scelto le soluzioni di Leonardo “per equipaggiare più di 100 unità navali, anche in collaborazione con cantieri navali internazionali”.

In particolare, l’amministratore delegato ha poi citato l’esercitazione “OCEAN2020” che considera molto importante per il nostro Paese.

“Siamo onorati di guidarlo – ha spiegato -. E’ ad oggi il primo esempio di programma di ricerca militare in Europa. Leonardo è orgoglioso di svolgere un ruolo centrale in questa importante iniziativa che promuove la ricerca tecnologica nel settore navale e consente l’integrazione di piattaforme senza pilota nelle missioni di sorveglianza e interdizione”.

La prima dimostrazione operativa avrà luogo a novembre nel Mar Mediterraneo e gli elicotteri senza pilota “Hero” e “Solo” di Leonardo avranno un ruolo importante, insieme alle navi e ai sistemi navali di numerosi partner, tra cui le unità e gli elicotteri della Marina italiana.

Un modello di AWHERO, sistema a pilotaggio remoto

“Questo progetto ha un valore strategico e tecnologico-operativo molto elevato per la sorveglianza marittima – ha proseguito – che è essenziale in tutta Europa e, in particolare, nella regione mediterranea. Questo approccio collaborativo dovrebbe essere il modello a cui guardare per andare sul mercato globale”.

Per Profumo “in questo contesto, la Marina Militare Italiana rappresenta un partner chiave, che continua a supportare e rafforzare lo sviluppo delle nostre capacità industriali nazionali”.

E in un mercato sempre più competitivo e stimolante, per l’amministratore delegato “è auspicabile una più ampia cooperazione integrata tra le Marine dei nostri Paesi alleati per consentirci di ottimizzare le risorse e costruire sinergie. E come tale, il Simposio è un’occasione preziosa di incontro per creare una roadmap comune verso questo obiettivo”.

IL PROGETTO OCEAN 2020

Leonardo si è aggiudicata il più importante progetto del primo bando di gara nel settore Difesa emanato dall’Unione Europea nell’ambito del programma “Preparatory Action on Defence Research”.

La selezione del progetto di ricerca militare “OCEAN2020” è stata condotta dall’Agenzia Europea della Difesa su base competitiva.

Il team è guidato da Leonardo e vede la partecipazione di 15 Paesi europei con 42 partner, compresi i Ministeri della Difesa di Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e Lituania e il supporto di quelli di Svezia, Francia, Regno Unito, Estonia e Olanda.

Tra i partner industriali vanno menzionati tra gli altri Indra, Safran, Saab, MBDA, PGZ/CTM, Hensoldt, Intracom-IDE, Fincantieri e QinetiQ.

Tra i centri di ricerca, Fraunhofer, TNO, CMRE (NATO) e IAI.

“OCEAN2020” durerà 3 anni. Si tratta del primo esempio di programma di ricerca militare europeo e rappresenta un primario progetto tecnologico di ricerca dedicato alla sorveglianza marittima che è di interesse in tutta Europa e in particolare nella regione del Mediterraneo.

Il progetto prevede, tra l’altro, l’integrazione di piattaforme senza pilota nelle missioni di sorveglianza e interdizione.

Con questo successo, l’azienda italiana intende confermare e rafforzare le proprie competenze sistemistiche e di prodotto nel dominio navale che, oltre ai sistemi di combattimento e di comando e controllo, includono anche i velivoli senza pilota, sensori, elicotteri per applicazioni navali, comunicazioni e sistemi d’arma di superficie e subacquei.

Il progetto consentirà di integrare piattaforme unmanned di diverso tipo (ala fissa, ala rotante, superficie e subacquee) con il centro di comando e controllo delle unità navali, prevedendo lo scambio dati via satellite con centri di comando e controllo a terra. Nell’ambito del progetto sarà anche dimostrato l’impiego congiunto e cooperativo di piattaforme con e senza pilota.

Leonardo lavorerà a stretto contatto con la Marina Militare italiana che, come partner chiave di “OCEAN2020”, ha fornito e fornirà un importante contributo al progetto, sia per lo sviluppo degli scenari operativi, sia mettendo a disposizione navi ed elicotteri che, opportunamente configurati, prenderanno parte alle dimostrazioni.

Sono previste, oltre a complesse simulazioni, due dimostrazioni reali di operazioni di sorveglianza e interdizione marittima condotte da flotte europee con impiego di sistemi unmanned aerei, di superficie e subacquei.

La prima dimostrazione, pianificata per quest’anno si terrà nel Mediterraneo e sarà coordinata dalla nostra Marina.

Gli elicotteri senza pilota, Hero e Solo, opereranno da unità navali italiane e coopereranno con i sistemi di altri partner europei.

La seconda dimostrazione si terrà l’anno prossimo nel Baltico e sarà coordinata dalla Marina Militare svedese.

In scenari differenti e coinvolgendo asset e sistemi diversi le due dimostrazioni avranno l’obiettivo di: migliorare la consapevolezza dello scenario marittimo grazie al contributo dei sistemi a pilotaggio remoto; estendere l’ampiezza e le performance della capacità ISTAR (Intelligence Surveillance, Target acquisition and reconnaissance) in ambito navale; ottenere l’interoperabilità tra l’Unione Europea e la NATO sfruttando sistemi e standard ad architettura aperta.

Le informazioni e i dati ottenuti dai diversi sistemi nell’ambito di queste due dimostrazioni verranno elaborati ed inviati ad un prototipo di centro di comando e controllo europeo sito a Bruxelles.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore