Marina Militare, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) sminano a gennaio 1.331 ordigni inesplosi

Roma. Nello scorso mese di gennaio, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), distaccati presso i Nuclei SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno proseguito, senza sosta, delicate operazioni di bonifica neutralizzando un totale di 1.331 ordigni inesplosi, risalenti ai conflitti mondiali, rinvenuti lungo le coste del territorio nazionale e nelle acque del lago di Garda.

Un Palombaro interviene su alcuni ordigni bellici

Gli interventi d’urgenza condotti dal personale dei Nuclei SDAI sono stati richiesti dalle Prefetture di Bari, Cagliari, Caltanissetta, Genova, Sassari e Verona dopo le denunce effettuate da privati cittadini o da operatori delle Forze dell’Ordine, circa il rinvenimento di manufatti riconducibili ad ordigni esplosivi.

In particolare, dopo aver neutralizzato oltre 45 mila ordigni nel 2018, i Palombari dei Nuclei SDAI sono intervenuti a Molfetta (Bari), dove hanno identificato e rimosso 53 ordigni consegnati poi agli artificieri dell’11° Reggimento Guastatori di Foggia dell’Esercito per la successiva distruzione, nel Golfo di Cagliari – dove hanno rimosso 2 proiettili di grosso calibro, 17 di medio calibro e 21 spolette, nonché 1.365 proiettili di piccolo calibro – e a Gela Bulala (Caltanissetta) dove hanno identificato, rimosso e distrutto 5 proiettili di grosso calibro.

Viene guidata l’esplosione in mare di un ordigno

L’opera incessante di bonifica è proseguita poi nelle acque antistanti l’isola del Trimelone (Verona) all’interno del Lago di Garda, dove i Palombari hanno rimosso 267 residuati bellici – tra cui bombe a mano, granate di diverso calibro, bombe da fucile, spolette e detonatori, che sono stati consegnati agli artificieri dell’Esercito dell’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago della Brigata Folgore che hanno provveduto alla distruzione – ed in Liguria dove sono state bonificate, con il supporto dell’impianto iperbarico installato su Nave “Marino” del Gruppo Navale Speciale di COMSUBIN, due mine della seconda guerra mondiale tipo P200, rinvenute precedentemente dai sommozzatori della Guardia di Finanza rispettivamente ad Arenzano e Camogli (Genova).

I Palombari della Marina sono intervenuti anche nel Lago di Garda

Proseguono inoltre a Portofino (Genova) le attività del Nucleo SDAI della Spezia dove, fino ad ora, è stato rimosso un numero considerevole di materiale bellico inesploso tra cui spolette e proiettili di medio calibro.

I comandanti dei Nuclei SDAI tengono a raccomandare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di COMSUBIN al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.

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