Marina Militare: un’allieva della 2^Classe dell’Accademia Navale racconta la passione per la Forza Armata e per il mare

di Lia Pasqualina Stani

 

Livorno. E’ sul litorale della città toscana che si affaccia il cortile interno del comprensorio dell’Accademia Navale, la cui facciata è sormontata da una torre a tre facce con un orologio. Sotto c’è il motto dell’Accademia: “Patria e Onore”. In origine era “Patria e Re”: dopo l’avvento della Repubblica ci fu l’aggiunta significativa di tre lettere. Un complemento concreto e attuale, che in ciascuno allievo attraverso lo sviluppo delle capacità, della competenza, della professionalità e dello spirito di corpo aiutano a comprendere l’importanza di far parte di un “equipaggio”. La vita professionale di tutti gli uomini e le donne dell’Accademia Navale infatti, si svolge a bordo delle navi, nei sommergibili, sugli elicotteri e non solo, dove operano “team” di professionisti, e la capacità di lavorare in un equipaggio è un elemento essenziale.

Facciata del comprensorio dell’Accademia Navale sormontata da una torre a tre facce ed un orologio, sotto il motto “Patria e Onore”

“Patria e Onore” sono valori su cui poggiano i valori fondamentali degli allievi dell’Accademia Navale, senza dimenticare la loro passione per il mare.

Ed è proprio la passione che li rende fortemente motivati per imparare a navigare, ad essere comandanti di un equipaggio e più di tutto bravi marinai sempre, qualunque sia il grado ed il ruolo professionale che raggiungeranno nella loro carriera personale.

L’Accademia Navale è per tutti i giovani, ragazzi e ragazze che hanno compiuto il 17°anno ma non il 22°anno di età, conseguito un diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale, per consentire l’iscrizione all’università. Pubblicato il bando di concorso a fine dicembre 2018, è possibile presentare domanda di partecipazione fino al termine di proroga del 4 febbraio 2019. Il concorso all’Accademia Navale offre 110 opportunità a tutti coloro che hanno l’ambizione di vivere il mare diventando un professionista del mare. In base all’attitudine di ognuno potranno essere orientati in un particolare settore di competenza: Corpo di Stato Maggiore, Commissariato, Capitanerie di Porto, Corpo del Genio Navale, delle Armi Navali e del Corpo Sanitario. Oltra a studiare ingegneria, giurisprudenza, scienze navali e medicina, i giovani aspiranti ufficiali seguiranno un corso di addestramento avendo a disposizione strumenti come il simulatore di plancia di una FREMM (Fregata Europea Multi Missione), o un vero brigantino, l’Alfredo Cappellini,  con due alberi, interrato nel cortile interno dell’Istituto, che troneggia proprio di fronte all’Isola di Gorgona, per permettere agli allievi di esercitarsi con le bracciate e nelle manovre delle vele come se fossero in mare. Senza dimenticare la campagna addestrativa a bordo della nave scuola più bella del mondo, l’Amerigo Vespucci. Un percorso formativo professionale ed umano concreto che porterà al conseguimento della desiderata laurea.

Al Concorso per l’ Accademia di Livorno possono accedere ragazzi e ragazze che hanno compiuto il 17° anno e non superato il 22° anno di età

Per ulteriori dettagli sulla Marina Militare, sull’Accademia Navale e sul concorso è possibile visitare il sito istituzionale www.marina.difesa.it all’interno della sezione dedicata al “Concorso Accademia Navale 2018”.

Il concorso per accedere all’Accademia Navale di Livorno oggi e fino al 4 febbraio 2019 è un’opportunità da non perdere perché è una scelta vincente per chi crede in un investimento per il proprio futuro da professionista del mare. A testimoniarlo è anche Chiara Cola un’allieva della 2^classe dell’Accademia Navale di Livorno (frequenta il corso di laurea in Scienze Navali e Marittime per diventare Ufficiale di Stato Maggiore della Marina Militare) in un’intervista emozionante ed essenziale.

Chiara Cola, allieva 2^Classe dell’Accademia Navale di Livorno

 

Come è maturata la sua scelta di partecipare al bando di concorso per accedere all’Accademia Navale? Quali passioni spingono un giovane studente, a mettersi in gioco per intraprendere una professione così entusiasmante all’interno della Marina Militare?

La scelta di far parte delle Forze Armate era già presente dentro di me fin dai sette/otto anni, instillatami probabilmente da mio padre, orgoglioso appartenente del Corpo degli Alpini. Sono cresciuta in un sereno ambiente familiare in cui le Forze Armate venivano viste con quotidiana normalità, dove le stellette e le divise facevano già parte integrante del mio stile di vita. Uno stand pubblicitario della Marina Militare al “Salone del Libro” di Torino di qualche anno dopo mi ha consentito di dare un nome alla mia passione, la Marina, che si è tramutata nello specifico obiettivo di superare il concorso per accedere all’Accademia Navale. La passione per il mare ha caratterizzato fortemente la mia decisione, ma ciò che mi ha sempre attratto, e che ora costituisce motivo di sprone giorno dopo giorno, è la consapevolezza che l’Accademia non è costituita soltanto dall’istruzione professionale, ma da un insieme di valori, quali lo spirito di sacrificio, la lealtà e l’onore che sposano perfettamente la mia passione per il mare e il mio desiderio di viaggiare e scoprire il mondo.

 

Quale corso di Laurea frequenta?

 Frequento il corso di laurea in Scienze Marittime e Navali, che seguo in Accademia con il supporto dei docenti dell’Università di Pisa. Il Corso ha lo scopo di formare la figura dell’Ufficiale di Stato Maggiore della Marina Militare; si tratta di un percorso di studi molto eterogeneo, che coniuga una preparazione socio–politica ad una prettamente professionale con materie a connotazione marittima.

 

Cosa significa unire la passione per il mare e per lo studio?

L’unione di queste passioni rappresenta ciò che di meglio una ragazza o un ragazzo con le mie stesse ambizioni e aspettative possa desiderare: poter studiare, potersi preparare e formarsi, sia in teoria sia nella pratica, imparare ad andare a vela, entrando quotidianamente in contatto con il mare, e dedicarti allo studio nello stesso tempo, nel raggiungimento degli obiettivi della laurea triennale e di quella magistrale poi, significa per me sentirmi realizzata. Nel primo anno di frequenza dell’Accademia, queste due passioni si sono già incontrate più volte, in maniera del tutto emblematica al termine del periodo di esami. Il “Battesimo del mare” a bordo di Nave Scuola Amerigo Vespucci all’inizio del periodo estivo, ha consacrato questo intreccio di passioni che ancora oggi mi accompagnano nella quotidianità.

 

Come spiegherebbe ad un giovane studente che desidera intraprendere questa carriera lavorativa caratterizzata da uno stile di vita unico, il privilegio di vivere e studiare, formandosi in uno storico Istituto di formazione Militare, come l’Accademia Navale di Livorno?

Inizierei provando a fargli capire che il privilegio di cui si parla, lo è davvero. Vincere il concorso è una sfida con sé stessi, che in quanto tale non si conclude neanche con l’ammissione stessa in Accademia. Tra i corridoi ed il Piazzale dell’Istituto riecheggiano infatti le gesta dei protagonisti della Storia italiana navale e non, dalle medaglie d’oro al Valor Militare di Luigi Duran De La Penne a Giovanni Falcone. Raccogliere l’eredità di coloro che ci hanno preceduti, educati alla vita di disciplina, di dedizione al dovere e al culto della Patria e dell’Onore rappresenta per me una continua motivazione all’accrescimento personale e professionale. Superare i propri limiti, fare spirito di squadra e trovare la forza nel gruppo sono tra i valori principali che si acquisiscono e si sviluppano in Accademia, ambiente nel quale l’Allievo quotidianamente si trova ad applicare tali ideali, in una esperienza altamente stimolante caratterizzata da una incessante e costante sfida con sé stessi.

Apertura delle vele sui pennoni di Nave Amerigo Vespucci

Come ricorda la “prima” vela bordata?

Salire sugli alberi di Nave Vespucci è un’emozione che non si può spiegare a parole, ma che va vissuta intimamente. Questo concetto, espresso da coloro i quali mi hanno preceduta a bordo, per me è rimasta una verità indiscussa fino al giorno in cui mi sono trovata lassù, a cogliere l’essenza di quella splendida frase. Poi, d’un tratto, ho effettivamente realizzato che la “Salita a Riva” sulle alberate, è stata una delle più belle esperienze della mia vita. Il brivido di salire da una grisella all’altra, con l’iniziale timore di guardar giù e vedere la Nave più bella del Mondo diventare sempre più piccola, lascia il posto alla pura gioia di vedere l’orizzonte da oltre 50 metri di altezza, con i tuoi “fratelli di Corso” accanto a te. Ci si sente liberi, con l’impressione di possedere per un attimo il mondo intero.

Come ha vissuto l’esperienza a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci durante la Campagna d’istruzione? Quali insegnamenti ha potuto trarre da questa esperienza?

Estremamente tosta, ed estremamente emozionante. Credo sia questo il connubio più adatto a descrivere l’esperienza a bordo di Nave Vespucci. Tra le onde dell’oceano, con un “pavimento” sotto ai piedi che si muove “che tu lo voglia o no” per 83 giorni, ho potuto capire il significato della vita di bordo, dell’addestramento marinaresco iniziato nel Brigantino interrato in Accademia Navale, e ho condiviso la mia passione con un equipaggio con il quale ho passato quasi tre mesi della mia vita. Ho avuto l’opportunità di viaggiare e di godere della sorprendente crescita sotto il punto di vista professionale ed umano: abbiamo potuto coniugare la possibilità di sperimentare sotto un profilo pratico le nozioni imparate nel corso dell’anno accademico tra libri, vivendo al contempo per la prima volta il mare, affrontando e superando i nostri limiti.

Uno dei compiti da svolgere a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci è il posto di lavaggio in coperta, durante la campagna addestrativa

Quali sono le aspettative future al termine dell’iter formativo in Accademia Navale? Quale specializzazione vorrebbe intraprendere al termine del corso di Laurea?

Se chiudo gli occhi e immagino il mio futuro, mi vedo con addosso una mimetica ed un leone sul braccio, Ufficiale della Brigata Marina San Marco. La Brigata svolge le funzioni di proiezione di forza dal mare, di supporto alle navi nelle operazioni di interdizione marittima e antipirateria e di difesa delle installazioni nazionali in mare. L’eredità storica e lo stile di vita della Fanteria di marina sono probabilmente gli elementi che più di altri mi convincono che questa sia la vita per me. L’addestramento che spero di fare a Brindisi costituirà certamente una sfida che richiederà tanto sacrificio e spirito di adattamento, ma la voglia di riuscire e la curiosità per una realtà della quale non conosco i particolari mi affascina e mi fa trovare la forza di provarci. La mia ispirazione in questo senso è stato un Ufficiale, una donna che ha contribuito alla mia formazione durante il primo anno di Accademia. Lei, già “leonessa” della Brigata, è probabilmente anche un ottimo motivo per dare una giustificazione “marinara” ad una parte di Alpino che è evidentemente rimasta e rimarrà dentro di me.

 

L’Accademia Navale è l’Università del Mare che con i corsi di laurea specialistica offre un’opportunità formativa per ragazzi e ragazze che aspirano ad una carriera sul mare e per mare fondata su valori profondi nel lavoro come nella vita.

(Foto Marina Militare)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore