Missione Barkhane, in soccorso alla popolazione di Ménaka

Ménaka (Mali). Il Mali, Stato africano che fa parte del gruppo dei G5 Sahel, pieno di risorse naturali ma anche di contraddizioni stridenti che lo rendono affascinante da una parte ed instabile politicamente e con sacche di povertà dall’altra che interessano aree vastissime.

La cittadina di Ménaka è solo uno dei tanti esempi di queste contraddizioni e della miseria che deve sopportare la stragrande maggioranza della popolazione maliana ma la missione Barkhane è arrivata anche in questa zona portando gruppi elettrogeni e pozzi per l’acqua potabile per la prima volta dopo tanti anni.

Per la popolazione di Ménaka, l’energia elettrica era da sempre un miraggio. Sono troppo lontani dalle linee elettriche statali e troppo poveri per costruire nuove linee gli abitanti di Ménaka potevano solamente sognare di passare finalmente dal buio alla luce, dalle notti che sembravano non finire mai a case illuminate e più confortevoli. I due potenti generatori da quattro tonnellate sono stati portati sul posto da un aereo cargo militare C130 francese e spostati con molta cautela prima di essere allacciati alle case. Il trasporto è stato  delicato e complesso ed ha richiesto molto lavoro ed anche molto tempo. Ma, in questo caso, è il risultato che conta.

L’energia elettrica che non era mai riuscita ad arrivare anche questa zona finalmente rischiara le abitazioni di Ménaka e grazie alla potenza dei due generatori da quattro tonnellate la stragrande maggioranza della popolazione cittadina è stata raggiunta.

La festa per l’inaugurazione del nuovo pozzo di acqua potabile.

Anche l’acqua potabile è un bene molto raro e prezioso, quasi di lusso. Sono quasi sempre le donne che ogni giorno devono partire al mattino molto presto, raggiungere una fonte di acqua potabile lontana anche parecchi chilometri e tornare a casa cariche con pesanti taniche piene fino all’orlo.

Un lavoro molto pesante e faticoso che danneggia anche la salute delle donne perché la colonna vertebrale soffre dopo tanti anni si deforma e crea mal di schiena cronici che rendono la vita di queste donne quasi impossibile.

L’acqua è fonte di vita e di benessere per l’intera comunità e nel XXI secolo non era davvero più possibile accettare che donne coraggiose dovessero percorrere ogni giorno chilometri e chilometri per fare scorta di tutta l’acqua che doveva servire a loro ed alle loro famiglie.

I militari francese dell’Operazione Barkhane hanno scavato pozzi nuovi e puliti, dotati anche di sistemi all’avanguardia per sanificare e purificare l’acqua rendendola adatta anche per i più piccoli, il tutto in stretta sinergia con le associazioni femminili della zona. Anche portare acqua potabile in una cittadina come Ménaka vuole dire combattere il terrorismo perché le idee estremiste e gli incitamenti all’odio hanno facile presa.

All’arrivo del prezioso bene è stata organizzata una vera e propria festa per ringraziare ed i soldati francesi e maliani sono stati invitati a partecipare. Se la popolazione sente che i militari sono lì per loro, per aiutarli, non si farà sottomettere ed ingannare dalle false promesse del sedicente Stato islamico ed anzi contribuirà a tenere la zona sicura.

Anche la costruzione di pozzi, linee elettriche e scuole e strade, anche questo fa parte dell’Operazione Barkhane perché la lotta al terrorismo passa anche dal miglioramento delle condizioni di vita della popolazione civile locale.

 

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