Rukla (Lituania). La Enhanced Forward Presence (EFP) dei Paesi della NATO sta progressivamente diventando sempre più evidente in Lituania. Il sistema si sta migliorando a poco a poco. E si sta già preparando la rotazione successiva, prevista nel 2018.
Nella base di Rukla molti edifici sono già stati rinnovati. Ma gli escavatori continuano a lavorare in ogni angolo per espandere il campo e costruirne di nuovi. Il Governo lituano ha programmato di destinare circa 20 milioni di euro, con l’aiuto della NATO e degli Stati Uniti, per modernizzare ed espandere la sue caserme.
Militari francesi, cechi e croati dovranno raggiungere questo battaglione a gennaio. Ma alcuni arriveranno già il mese prossimo. A poche centinaia di metri dalla base di Rukla, c’è il deposito logistico con i suoi veicoli da trasporto, gru, paranchi, container, spazi appositi per veicoli blindati e carri armati.
È in questo spazio circondato da boschi che lavorano gli addetti alla logistica. I belgi forniscono in particolare la maggior parte dei mezzi pesanti di trasporto che sono arrivati su strada all’inizio dell’anno. I sette portacarri Scania o i veicoli pesanti non rimangono di certo inattivi. Ma anche i sei ALC (vettori di carico automatico) e le due Astra 12 tonnellate che possono trasportare i container ed i sette Astra di 8 tonnellate, così come i sei Unimog non sono lasciati senza carichi da trasportare.
E il know-how belga sembra essere apprezzato da altre nazionalità. I primi veicoli arrivati a gennaio scorso hanno assicurato navette regolari per il porto di Klaipeida, recuperando le attrezzature che arrivano nei container via mare o via aerea all’aeroporto di Kaunas.
Il campo principale di Pabrade, situato non lontano dal confine bielorusso, è infatti a due ore d’auto da lì (tre se percorsi con un mezzo pesante). I militari nei Paesi della NATO ci vanno regolarmente per addestrarsi. Il grande vantaggio è che ha un grande spazio per le esercitazioni con le armi da fuoco. È, inoltre, l’unico centro di addestramento urbano di combattimento negli Stati baltici, come rivendicano fieramente i lituani.
All’incirca una cinquantina di militari belgi, che provengono prevalentemente dal 4o° Battaglione Logistico di Marche-en-Famenne, costituiscono la spina dorsale della compagnia logistica del Battaglione internazionale schierato in Lituania, integrati da elementi lussemburghesi. I tedeschi (del 371° Battaglione di Fanteria meccanizzata) e gli olandesi (del 42° Battaglione di Fanteria) costituiscono il resto della compagnia.
Tra poche settimane saranno i tedeschi ad assumere il comando dell’apparato logistico.
Tuttavia, i belgi non dovrebbero rimanere assenti dalla Lituania per lungo tempo, ha detto il ministro della Difesa, Steven Van in un’intervista. Il Belgio dovrebbe fornire una compagnia di combattimento e vari elementi da settembre 2018 (circa 230 militari), da aggiungere alla presenza dei F-16 aerei belgi che parteciperanno alla Baltic Air Policy, il monitoraggio del cielo Baltico effettuato a turno dai Paesi della NATO, partendo dalla base aerea di Siauliai.
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