Bruxelles. La NATO ha pubblicato, oggi, il suo annuale Rapporto.
“La nostra – ha scritto nella prefazione il segretario generale – Jens Stoltenberg – è una moderna Alleanza che risponde alle odierne minacce alla sicurezza, adattandosi alle nuove sfide ex investendo nel futuro”.
L’edizione di quest’anno della relazione annuale ripercorre gli ultimi 12 mesi e comprende anche una serie di sezioni speciali in occasione del 70 ° anniversario della NATO.
Esse danno una visione storica di alcuni dei risultati dell’Alleanza sin dalla sua creazione nel 1949, incluse le iniziative di controllo degli armamenti degli anni ’80 e ’90, la risposta collettiva agli attacchi dell’11 settembre agli Stati Uniti e la politica della ‘Porta aperta’ , che ha portato gli ex avversari del Patto di Varsavia nell’Alleanza.
Inoltre, fa il punto su quanto fatto l’anno scorso. Si parla del vertice di Bruxelles, dove, evidenzia Stoltenberg, “abbiamo preso numerose nuove decisioni per rafforzare la nostra posizione di deterrenza e difesa ed assicurarci di essere pronti e in grado di proteggere tutti gli alleati”.
Ed ancora: la “Trident Juncture” considerata la più grande esercitazione della NATO con oltre 50 mila militari provenienti da tutti i 29 Paesi alleati, nonché da Finlandia e Svezia.
C’è stato poi il lancio di una nuova missione di addestramento in Iraq “per aiutare il paese a prevenire il risorgere dall’ISIS e di altri gruppi terroristici”, aggiunge il segretario generale.
Stoltenberg ricorda gli altri interventi del 2018: esercitazione di risposta “ai disastri in Serbia (Srbija 2018)”, che ha coinvolto circa 2 mila persone provenienti da circa 40 Paesi; il rasferimento di oltre 4 mila dipendenti nel nuovo quartier generale, moderno e “verde”.
La relazione annuale include i dettagli delle spese di difesa nazionale previste per il 2018 per tutti i 29 alleati della NATO.
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