Operazione “Mare Sicuro”, cambio di comando. Il contrammiraglio Andrea Cottini ha passato il testimone al pari grado Angelo Virdis

Augusta (Siracusa). Cerimonia di cerimonia di avvicendamento al comando tattico dell’Operazione “Mare Sicuro”, ieri su Nave Fasan, ormeggiata nel porto di Augusta (Siracusa). Presenti il comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano.

L’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano

Il contrammiraglio Andrea Cottini ha passato il testimone al pari grado Angelo Virdis.

il contrammiraglio Andrea Cottini

Nave Fasan ha ceduto l’incarico di nave sede di comando alla fregata pari classe Luigi Rizzo.

Un momento della cerimonia

L’Operazione “Mare Sicuro” è stata avviata il 12 marzo 2015 , dopo l’evoluzione della crisi libica,. Prevede il dispiegamento di un dispositivo aeronavale che garantisce attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti.

Le unità d’altura incluse nel dispositivo aeronavale operano in un’area di mare di circa 160 mila chilometri quadrati assicurando presenza e sorveglianza, tutela degli interessi nazionali, sicurezza delle attività marittime di interesse nazionale, protezione delle linee di comunicazione e delle navi commerciali in transito, protezione delle fonti energetiche strategiche d’interesse nazionale e la sorveglianza dei possibili movimenti delle formazioni jihadiste, nonché assicurare la necessaria cornice di sicurezza alle operazioni dei mezzi nazionali in Mediterraneo centrale.

Dal 1° gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati ed ora comprendono anche le attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche, rafforzando quanto già in atto da parte della Marina Militare che opera nel Mediterraneo.

L’attività di ripristino dell’efficienza di mezzi navali libici, iniziata a luglio 2017 dalle varie unità ausiliarie della Marina italiana che si sono alternate in porto a Tripoli, ha permesso di riparare 9 navi – 6 per la Marina e 3 per la Guardia costiera libiche – portando il livello di efficienza della flotta a circa il 90% e consentendo di incrementare la capacità della Forze marittime libiche di contrastare efficacemente i traffici illeciti e condurre operazioni SAR (Search and Rescue) nella propria area di responsabilità.

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