Piemonte, operazione della Guardia di Finanza a tutela del made in Italy nel settore dell’abbigliamento. Sequestrati ad imprenditori cinesi numerosi capi contraffatti

Torino. I Finanzieri del Comando Provinciale di Torino, nei giorni scorsi, hanno sequestrato diverse tonnellate di filato acrilico e migliaia di capi d’abbigliamento falsamente etichettati con indicazioni proprie dei filati di pregio.

L’operazione ha avuto inizio quando i “Baschi Verdi” del Gruppo di Torino hanno effettuato diversi sopralluoghi in alcuni negozi, tutti gestiti da imprenditori cinesi, a Grugliasco (Torino) ed in provincia di Asti. Nell’occasione, i Finanzieri hanno effettuato, in via riservata, dei prelievi di campioni per le successive analisi effettuate dal laboratorio chimico “BuzziLab” di Prato.

Le Fiamme Gialle sequestrano capi contraffatti ad imprenditori cinesi

Gli accertamenti tecnico scientifici hanno consentito di acclarare la non conformità di quanto indicato sulle etichette merceologiche. Infatti, la lana o altri filati pregiati quali “Mohair”, “Cachemire”, “Alpaca” e” Merinos”, in alcuni capi erano decisamente inferiori, se non addirittura assenti, rispetto ai valori indicati.

Pertanto, ipotizzandosi il reato di frode in commercio ed individuati i fornitori dei capi di abbigliamento mendaci nella zona industriale di Prato è stato richiesto alla Procura della Repubblica di Torino di potere effettuare le perquisizioni.

Dopo questa autorizzazione, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 13 mila capi d’abbigliamento con false etichette, 9 tonnellate di filato acrilico destinato all’illecita composizione della maglieria, 37 macchinari impiegati nella frode e circa 25 mila etichette e imballaggi con indicazioni merceologiche mendaci per un valore superiore a 600 mila euro.

Per 4 imprenditori cinesi è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio e la comminazione di sanzioni fino ad un massimo di 5.164,00 euro.

Gli interventi dei Finanzieri di Torino sono stati volti a contrastare tutte le forme di concorrenza sleale per tutelare il consumatore finale, al fine di infondere la certezza, che si può acquistare in modo conveniente, sicuro e legale, preferendo i punti vendita cittadini che hanno storia, tradizione e qualità e soprattutto che rispettano e tutelano il consumatore stesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore