Marina Militare, i Palombari neutralizzano una bomba d’aereo tedesca ritrovata nel Siracusano

Portopalo (Siracusa). Una bomba d’aereo tedesca da 500 chili, risalente alla seconda guerra mondiale è stata neutralizzata dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Augusta che hanno condotto l’operazione subacquea nelle acque di Portopalo di Capo Passero (Siracusa).

L’intervento d’urgenza del Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi  è stato richiesto dalla Prefettura di Siracusa, a seguito della segnalazione di un apneista sportivo, all’Ufficio Locale Marittimo di Portopalo di Capo Passero sul rinvenimento di un grosso manufatto riconducibile, per la propria forma, a quello di un ordigno esplosivo.

L’intervento di bonifica è stato condotto attraverso le consolidate procedute in uso al Gruppo Operativo Subacquei tese a preservare l’ecosistema marino in una zona di sicurezza individuata dalla locale autorità marittima.

I Palomobari del COMSUBIN recuperano la bomba tedesca

Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi  di Augusta, Tenente di Vascello Marco Presti, ha dichiarato: “Siamo intervenuti ancora una volta a Portopalo per verificare quanto segnalato da un cittadino circa la presenza di un probabile ordigno esplosivo. Grazie a questa tempestiva segnalazione, la prefettura di Siracusa ha potuto incaricarci di controllare un manufatto che è risultato essere una pericolosa bomba d’aereo da 500 chili di fabbricazione tedesca”.

“In occasione della stagione balneare  – ha aggiunto – voglio ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di COMSUBIN al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.

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