Questione coreana, Tra Trump e Kim Jong-un è in corso una guerra di mentalità

Di Pierpaolo Piras

Washington. La politica del muso duro di Donald Trump verso la Corea ed il suo tirannico Presidente, ironicamente definito “rocket man”, è andata a buon fine. Kim Jong-un si è arreso alla fermezza americana nel ridurre la aggressività coreana, espressa da ripetuti lanci di missili attualmente capaci di raggiungere le terre più occidentali degli USA.

Kin Jong-Un pronto al dialogo con Trump?

Parliamo di una nazione, la Corea, formatasi nel XIV sec. con la dinastia degli Joseon, che ne ha garantito la integrità sino al XVI secolo. Le tribolazioni nazionali nascono quindi con una prima invasione giapponese (1592), ferocissima e sanguinosissima, e nei secoli successivi dai cinesi, nel XVIII dagli americani ed Eserciti europei fino alla umiliante e cocente annessione da parte del Giappone nel 1910.

Il negoziato non sarà facile in primis per ragioni legate alle due culture, asiatica ed occidentale, solo in parte equilibrate dalla mondializzazione che ha condizionato entrambe le civiltà, forse l’Oriente più dell’Occidente . Lo stesso problema esistente nelle trattative, poi fallite, di pace tra USA e Nord Vietnam di alcuni decenni fa: comprensione del problema.

La società europea e quindi americana viene da Aristotele, Galileo, Newton, Montesquieu e dal Rinascimento, predilige il contenuto alla forma, parla molto e non nasconde le emozioni. La prosa è meglio della poesia. Il  dettaglio vale più della totalità. Gli orientali, invece, provengono culturalmente da Budda e Confucio, laddove l’individuo conta meno dell’insieme. Viene predicata l’umiltà e moderazione nel manifestare i propri sentimenti, l’ostentazione e l’arroganza sono banditi.

Se Trump e Kim Jong-un vorranno trovare, come credo, un accordo, dovranno utilizzare un linguaggio comune . Le loro diplomazie elaboreranno stili e contenuti, obbligatoriamente compresi da entrambi. Attualmente il coreano è lingua desueta e pertanto sconosciuta a Washington.

Il presidente deli Usa, Donald Trump vuole veramente l’accordo con il Nord Corea?

Assumo per certa la scarsa conoscenza dell’inglese nell’entourage della inibita diplomazia coreana. C’è da sperare che il negoziato non si concluda in un solenne fiasco per ragioni avulse dalla volontà di accordarsi dei due personaggi e dei relativi staff.

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