Siria, missili contro aeroporto di Damasco. Israele conferma: stiamo stati noi

Damasco. Scontro politico-militare tra Israele ed il gruppo libanese degli Hezbollah che appoggia il presidente siriano, Bashar Al Assad. Secondo quanto riportato dalla loro tv Al Manar e dall’agenzia di stampa siriana Sana questa mattina sarebbero stati fatti esplodere dei missili contro l’aeroporto internazionale di Damasco, provenienti dalle alture del Golan dove opera l’Esercito israeliano.

Missili israeliani colpiscono presunti obiettivi militari vicino l’aeroporto di Damasco

Il corrispondente della tv ha riferito che i missili hanno colpito un’autocisterna di combustibile ed alcuni magazzini nei pressi dello scalo aereo. Sempre secondo Al Manar non si registrano vittime ma solo ingenti danni materiali. L’esplosione si è sentita a vari chilometri di distanza.

L’aeroporto internazionale di Damasco si trova a circa 30 chilometri dalla capitale ed è sulla strada che porta in Libano. E’ l’unico che mantiene ancora i collegamenti tra la Siria ed alcuni Paesi vicini. Le frontiere terrestri sono sotto il controllo di gruppi ribelli, islamisti, milizie curde e miliziani jihadisti del Daesh.

L’azione di Israele è dovuta al fatto che Tel Aviv abbia timore che milizie filo iraniane, come gli hezbollah si riarmino a favore del regime di Assad.  Secondo altre fonti l’obiettivo dei missili con la “stella di Davide” era un deposito di armi situato vicino l’aeroporto internazionale di Damasco. Si tratterebbe di un arsenale che Teheran avrebbe inviato alle milizie sciite che appoggiano Assad.

Il ministro della Sicurezza nazionale, Israel Katz, ha confermato alla Radio delle Forze Armate che quanto fatto “coincide pienamente con la nostra politica di prevenzione dell’invio di armi avanzate dall’Iran agli hezbollah, in Siria. Siamo sempre pronti ad intervenire qualora riceviamo informazioni di intelligence che evidenziano un armamento”.

Truppe israeliane sulle Alture del Golan

Altri mezzi di informazioni hanno confermato la notizia che l’obiettivo colpito contenesse armi inviate per via aerea dall’Iran alle milizie sciite in Siria che, insieme a quelle irachene ed afgane hanno dispiegato migliaia di combattenti nelle file dell’Esercito siriano, impegnato nella guerra civile.

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