SPECIALE 2 GIUGNO: La Repubblica compie 72 anni

 

Roma. Da oggi e per tutta la settimana Report Difesa accompagnerà i suoi lettori al giorno in cui la nostra Nazione celebrerà il settantaduesimo anniversario della nascita della Repubblica. Seguiremo con speciali reportage, tra cui il racconto del dietro le quinte della Festa, editoriali e memorie storiche questo importante appuntamento. Curiosità, aneddoti, vita vissuta. La nostra volontà è quella di riportarvi quanto i nostri occhi, i nostri cuori e le nostre menti per una settimana avranno l’onore e la fortuna di vivere. Non resta che seguirci.

 

 

di Francesca Cannataro

Una delle date più importanti e significative per l’Italia. Uno dei momenti più alti della nostra storia di italiani e delle nostra vita civile. Il 2 giugno, la festa della nostra Repubblica. Non tutti forse conoscono il senso profondo di questa festa e la storia della sua istituzione, che pur essendo storia dell’ultimo cinquantennio è, di fatto, una delle pagine più importanti scritte dagli italiani tutti. Il 2 giugno del 1946, una domenica di 72 anni fa, si svolsero le elezioni a suffragio elettorale,  Tutti gli italiani furono chiamati alle urne, uomini e, per la prima volta donne, con almeno 21 anni di età per scegliere, con un  referendum istituzionale, tra Monarchia e Repubblica e per eleggere i 556 membri dell’Assemblea Costituente. Quel giorno in cui cadeva l’anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi, ci fu bel tempo su tutta l’Italia. Il paese intero si destò con la sensazione di dover vivere una grande giornata. Come si apprende dal diario del Ministro dell’Interno Giuseppe Romita, per prevenire eventuali iniziative di malintenzionati eccitati dall’alcool, fu disposto che caffé e bar restassero chiusi mentre si svolgevano le operazioni di voto. Le premesse sembravano preoccupanti, la notte tra l’1 ed il 2 fu lanciata, senza gravi conseguenze, una bomba contro la sede della tipografia milanese in cui si stampavano “L’Avanti” e “L’Unità”, ma tutto andò per il meglio. L’affluenza alle urne fu, sin dalle prime ore, serratissima, da Milano a Palermo, da Torino a Bari, da Venezia a Firenze, a Roma, a Napoli, a Cagliari, c’era aria di cambiamento, ovunque la stessa impazienza; ovunque lo stesso entusiasmo, ma ovunque anche la stessa calma. Le novità della politica creavano problemi anche alle teste coronate: il re e la regina erano titolari del diritto di voto? Come sempre accade in questi casi, si andò alla ricerca dei precedenti, finché il quesito fu sciolto positivamente allorché un vecchio maggiordomo di Corte ricordò di aver accompagnato, più di venticinque anni prima, Vittorio Emanuele III al seggio elettorale. Senza storia il voto dei maggiori esponenti politici. Palmiro Togliatti depose le schede nell’urna di un seggio di Frascati. De Gasperi a Roma, il Presidente del Consiglio, con quell’eleganza e quello stile che lo contraddistingueva, si mise disciplinatamente in fila davanti al seggio. I presenti gli diedero la precedenza, ma egli disse, quasi a scusarsi: «Tanto faccio presto. So già per chi votare». A seguito dei risultati del Referendum Istituzionale, l’Italia diveniva una Repubblica. Infatti la Repubblica  prevalse con il 54,3% dei consensi contro il 45,7% dei voti per la Monarchia. Il 2 giugno, dunque,  ricorda e sottolinea la scelta, compiuta dal popolo italiano nel 1946, di darsi una nuova forma istituzionale dopo la tragica vicenda della guerra. Sconfitti il fascismo e il nazismo, riconquistate la libertà e la dignità nazionale, la scelta della Repubblica rappresentò la volontà di ricostruire la convivenza civile della nazione su nuove basi, sui principi della libertà, della giustizia, della democrazia, dell’uguaglianza dei cittadini, del rispetto dei diritti di tutti i popoli. La data diventò “Festa Nazionale” dal 1948, quando via dei Fori Imperiali a Roma, ospitò la prima parata militare della Repubblica. Parata Ripristinata nel 2001 grazie all’iniziativa del Presidente Azeglio Ciampi. La data del 2 giugno è tornata ad essere il giorno della festa nazionale della Repubblica.

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