“START UP”: I CARABINIERI RECUPERANO PEZZI DELLA NOSTRA STORIA

di Francesca Cannataro

Roma – Oltre 100 beni culturali rubati, per un valore stimato attorno ai 7.000.000 € provento di 24 furti in danno di chiese e istituti religiosi. I numeri raccontano di un’operazione giudiziaria che ha restituito all’Italia un importante pezzo della propria storia. Dipinti, statue, ostensori, reliquiari, calici.

È stata denominata ‘Start Up‘ l’operazione condotta dai Carabinieri del dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Isernia, in collaborazione con quella di Velletri, presentata presso la sede del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dal Procuratore della Repubblica di Isernia, Paolo Albano, dal Procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Prete e dal Comandante Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), Generale di Brigata Fabrizio Parrulli.

Gen. B. Fabrizio Parrulli, alla guida del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale 

L’indagine nasce dall’attenta analisi dei furti di beni culturali ecclesiastici, avvenuti in comuni confinanti tra loro e ubicati nell’alto casertano sino alla provincia di Isernia, commessi in danno di luoghi di culto e istituti religiosi in un ristretto lasso di tempo e con analogo modus operandi. Le azioni delittuose monitorate sono avvenute in orari diurni e quasi sempre senza ricorrere a effrazioni, approfittando dell’apertura dei luoghi di culto, privi di sistemi di antifurto o videosorveglianza.

La svolta nell’inchiesta grazie alla ricostruzione delle fasi di un furto nella chiesa “San Michele” di Monteroduni, piccolo centro della provincia di Isernia. La complessa attività investigativa, tuttora in corso, ha permesso di tracciare il percorso delle opere rubate, smerciate nei mercatini rionali in provincia di Roma e, soprattutto, in quello capitolino di Porta Portese.

Nel corso dell’attività investigativa è stata appurata l’esistenza di un’organizzazione criminale, fulcro di un crocevia internazionale di ricettazione di opere d’arte rubate, con base logistica nella provincia di Napoli, capace di collocare i beni illeciti provenienti dall’intero territorio nazionale ed estero. La precisa ricostruzione di ogni elemento ha permesso di accertare la sistematica e abituale condotta di illustri personaggi che, consci della provenienza delittuosa delle opere, non esitavano a finanziare le casse della criminalità, richiedendo il reperimento del bene desiderato, per ornare le proprie abitazioni. In tale contesto, terminali di ricezione sono stati individuati in Ciampino, dove si sono concentrati  sequestri di opere di particolare pregio, tra cui una preziosa pala d’altare, nonché catalogati un rilevante numero di oggetti di valore artistico sulla cui provenienza sono ancora in corso i relativi approfondimenti.

Al momento, i soggetti indagati dalla Procura di Velletri non risultano avere precedenti penali e uno di loro in particolare vanta una tradizione familiare  di raccolta di opere d’arte di natura storico-religiosa. Secondo quanto accertato finora, le opere venivano direttamente consegnate a domicilio dopo una negoziazione a distanza tramite intermediari. Sono in corso di ricostruzione i  flussi finanziari collegati alle relative transazioni.

L’attività investigativa, all’esito degli accertamenti effettuati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, ha consentito per ora di recuperare oltre 100 opere rubate, per un valore stimato in 7.000.000 di Euro; ricostruire le fasi di 24 furti, avvenuti prevalentemente a danno di chiese e istituti religiosi; sequestrare la pala d’altare, di fattura fiamminga, raffigurante “La stazione XII della via Crucis: Gesù muore in croce”, datata 1520 e asportata a Mons (Belgio), il 2 luglio 1980 dall’Istituto religioso “Sainte Waudru”; restituire ai legittimi proprietari più di 50 opere di notevole valore.

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