Terrorismo, la nuova legislazione francese per blindare i propri confini

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Il 30 ottobre scorso il Governo francese ha approvato un nuova legge antiterrorismo che dovrebbe continuare a fare sentire i cittadini protetti e sicuri anche dopo la fine dello stato d’emergenza, dichiarato ufficialmente concluso il 1° novembre.

Militari francesi impegnati nell’Operazione Sentinelle

Lo stato d’emergenza era stato attivato nel 2015 dopo i spaventosi attentati che avevano pesantemente insanguinato la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e il teatro Bataclan mentre era in corso un  concerto.

Nel tempo, la Francia era stata presa di mira in altre occasioni dal terrorismo di matrice islamica; il più grande attacco sferrato dopo quelli di Parigi è avvenuto il 14 luglio 2016, quando un camion falciò la folla accorsa sulla celebre Promenade des Anglais, a Nizza, per assistere allo spettacolo di fuochi d’artificio in occasione della festa nazionale francese.

La nuova legge antiterrorismo voluta dal Governo Macron vuole fare sì che i cittadini francesi si sentano sicuri quando passeggiano per le città, nei loro luoghi di studio, di svago e di lavoro. La fine dello stato d’emergenza non vuole dire che il pericolo del terrorismo sia passato. Dall’11 settembre 2001 abbiamo visto che i terroristi sono nemici subdoli che colpiscono dove e quando meno ce lo aspettiamo.

Il Presidente francese, Emmanuel Macron

Questi i punti principali della nuova legge.

  • Creazione di zone protette che devono servire a garantire la sicurezza durante i grandi eventi come manifestazioni, gare sportive, feste e concerti, fiere. Sono proprio i grandi eventi di massa, che attirano migliaia di persone in un unico luogo. Sono i più appetibili per gli attacchi di potenziali terroristi. Tante persone nella folle logica terroristica significano tante vittime ed una grande eco a livello mediatico, quello che tutte le organizzazioni terroristiche cercano.
  • Chiusura dei luoghi di culto illegali in cui si predica l’odio. Abbiamo visto negli anni che sedicenti predicatori hanno convinto tanti giovani ad aderire alla causa dello Stato islamico, con false promesse, seguendo una interpretazione distorta del Corano. Moschee e ritrovi illegali sono nati nelle periferie delle grandi metropoli occidentali, in quei quartieri in cui la maggioranza degli abitanti sono stranieri e si sono rivelati vere e proprie basi del terrorismo internazionale. Per questo è più che mai urgente chiudere ogni luogo di culto non espressamente autorizzato.
  • Controlli amministrativi e misure di sorveglianza individuali più facili da applicare. La stragrande maggioranza degli attentati commessi finora è stata opera di persone che già avevano dato segni di radicalizzazione e che già erano sotto sorveglianza da parte delle forze di sicurezza ma che per una serie di motivi sono riusciti a sfuggire ai controlli. Questo, nelle intenzioni dei legislatori francesi, non dovrebbe più succedere grazie ad un sistema di sorveglianza più capillare e meglio organizzato che può prevedere anche misure aggiuntive come l’obbligo di presentarsi alla caserma più vicina della Gendarmerie Nationale una volta al giorno e l’utilizzo del braccialetto elettronico. Sarà più facile mettere sotto sorveglianza anche gli apparecchi elettronici della persona sospetta e, quindi, verificare eventuali legami con organizzazioni terroristiche.
  • Più potere ai prefetti. I prefetti potranno ordinare la perquisizione immediata di ogni luogo, pubblico o privato, in cui ci sia anche il solo sospetto che vengano organizzate riunioni e ritrovi in cui si preparano attacchi terroristici.
  • Licenziamento immediato per i dipendenti pubblici e i militari sospettati di legami con persone radicalizzazione. I dipendenti pubblici ed i militari sono il volto dello Stato per i cittadini e la loro lealtà e fedeltà ai valori fondanti della Francia devono essere assolutamente inattaccabili.
  • Possibilità di controllare l’identità delle persone che transitano vicino a porti, aeroporti e stazioni. I controlli dei documenti d’identità saranno molto più capillari e precisi e riguarderanno un’area di 10 chilometri nelle vicinanze di porti, aeroporti e stazioni ferroviarie, in particolare in corrispondenza di partenze ed arrivi internazionali.
  • Adeguamento delle leggi francesi alle normative europee ed internazionali in tema di sicurezza dei trasporti. Entrerà a fare parte delle legge francese il Passenger name record, cioè la registrazione dei nomi di tutti coloro che si imbarcano su navi ed aerei diretti all’estero. Questo sistema prevede la registrazione completa dei dati dei passeggeri e scrupolose verifiche sulla veridicità dei documenti.
  • Allargamento dell’area soggetta a controlli delle zone frontaliere. La zona di confine in cui saranno possibili i controlli verrà ampliata e comprenderà un’area di almeno 10 chilometri a ridosso dei confini. I controlli potranno durare anche 12 ore e gli addetti delle Forze di sicurezza potranno anche salire bordo di aerei e treni in arrivo dall’estero.
  • Maggiori intercettazioni telefoniche. Sarà più semplice per i giudici ordinare l’intercettazione di telefoni e computer di soggetti a rischio.
  • Creazione di un nuovo tipo di reato. Per quei genitori che incitano i loro figli all’odio e li istigano alla violenza le pene saranno più severe: quindici anni di prigione, 250 mila euro di multa e la perdita della potestà genitoriale

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