Vertice di Parigi: in cerca di soluzione all’ondata migratoria

Di Valeria Fraquelli

Il Vertice di Parigi che si è appena concluso, in vista dell’incontro informale che avverrà giovedì a Vertice di Tallinn, è stata un prima occasione per parlare seriamente di immigrazione e si è cercato di trovare una soluzione alla marea umana che ogni giorno sbarca sulle nostre coste.
In Italia il sistema dell’accoglienza e dell’identificazione lavora a pieno ritmo ma ormai il ritmo degli sbarchi è diventato davvero insostenibile e i centri di accoglienza di quasi tutte le città sono al collasso. È evidente che il peso dell’ondata migratoria non deve ricadere solamente sui Paesi di sbarco, Italia e Grecia, perché questi due Paesi non possono da soli farsi carico di un problema che riguarda tutta l’Europa.

Missione Frontex – Migranti in arrivo

I giorni prima del Vertice sono stati pieni di tensione tra le autorità comunitarie che richiamavano tutti gli Stati membri ai loro obblighi e alla solidarietà, chi come la Francia dichiarava di volere aiutare solo i profughi respingendo i migranti economici, i Paesi dell’est Europa che non vogliono assolutamente aprire le loro frontiere e l’Italia che minacciava di attuare un blocco navale e chiudere i porti alle navi delle ONG straniere.
A Parigi all’inizio i toni erano accesi ma alla fine sembra che sia stata trovata una prima soluzione al problema migratorio, da presentare giovedì a Tallinn: si sta studiando un nuovo codice di condotta per le organizzazioni non governative, verranno dati maggiori fondi e maggiore assistenza alla guardia costiera libica per il monitoraggio dei porti e delle acque territoriali, maggiori aiuti andranno anche all’Organizzazione Internazionale per le migrazioni ( Oim ) e all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ( Unhcr ) perché istituiscano centri di accoglienza in territorio libico nel rispetto dei diritti umani. È stata rafforzata anche la strategia dell’Unione Europea sui rimpatri per incrementare il ricollocamento, rimpatriare i migranti economici e aiutare chi ha davvero bisogno della protezione internazionale.

Questa intesa ha tuttavia un grande difetto: per ora riguarda solamente tre Paesi, cioè Italia, Germania e Francia. La stessa Francia, per bocca del Presidente Macron, ha fatto sapere di essere disposta ad accogliere solo i veri profughi e non i migranti economici, che verranno rimandati indietro. Sui principali giornali francesi il problema migratorio è percepito come estraneo, che non interessa la Francia da vicino, ma solo l’Italia e per questo l’intesa di Parigi è stata relegata in trafiletti nascosti e non compare in prima pagina come avviene sui giornali italiani. Il famoso quotidiano Le Monde, ad esempio, parlava di una generica solidarietà con il governo italiano, e non di un problema comune che deve essere affrontato insieme.

Anche molti politici francesi pensano che sia compito dei Paesi di approdo accogliere e smistare i migranti, respingendo chi non ha diritto di asilo, e che il ricollocamento sia come scaricare i problemi sugli altri Stati.

I Paesi dell’est Europa non hanno cambiato idea e restano fermi sulla loro posizione di totale chiusura delle frontiere: soprattutto Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca sono assolutamente contrari ad ogni forma di accoglienza. Anche Malta, che pure è molto più vicina alle coste del nord Africa dell’Italia, con la scusa del suo territorio di grandezza limitata per ora non ha accolto nessuna delle navi sovraccariche di migranti che ogni giorno passano a poca distanza dalle sue coste.

A queste condizioni, in cui solo tre Paesi riescono a trovare un’intesa e solo parzialmente, non si può proprio parlare di solidarietà europea e di condivisione dei problemi comuni; alla fine come sempre il peso dell’accoglienza ricadrà sui Paesi d’arrivo Italia e Grecia. La tanto sbandierata amicizia tra i Paesi membri del progetto comunitario non riesce a convincere gli Stati più refrattari che l’accoglienza non deve riguardare solo i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che sono da sempre punto di approdo per i migranti provenienti dal continente africano, ma tutti.

Il Vertice di Tallinn giovedì non parte con le migliori premesse se già i padroni di casa estoni hanno fatto sapere che durante l’incontro non saranno prese decisioni su come aiutare Italia e Grecia a fronteggiare questa eccezionale ondata migratoria, ma ci saranno solo discussioni informali.
Si spera che almeno questa volta Italia e Grecia non siano lasciate sole come è già avvenuto tante, troppe volte in passato.

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