Violenza sulle donne, a Napoli i Carabinieri hanno attivato uno smartwatch per proteggere le vittime

Napoli. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, l’Arma dei Carabinieri evidenzia come i femminicidi e gli atti violenti siano originati, per lo più, da carenze o deviazioni culturali.

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

E questo è il motivo per il quale i Carabinieri hanno già da tempo avviato, a livello nazionale, cicli di conferenze soprattutto nelle scuole medie e superiori.

In questo modo, si intende rendere i giovani consapevoli e responsabili. Si vuole insegnare alle ragazze a rispettarsi, per far comprendere che l’amore non è possesso e per insegnare ai giovani uomini che devono considerare come violenza qualsiasi aggressione, parola offensiva o gesto di prevaricazione per presunta superiorità.

Gli interventi dei Carabinieri, in occasione di questi eventi nelle scuole, tendono a parlare agli studenti di valori e casi accaduti realmente.

Con loro si discute di cosa sia sbagliato e di come debbano agire quando sono testimoni di episodi di violenza.

Di come possano aiutare una vittima pur restando protetti, senza esporsi. Possono essere protagonisti attivi chiamando il 112 e permettendo di salvare una vita. O più di una visto che, troppo spesso, assistono alle violenza, o ne vengono travolti, anche i figli delle vittime.

A livello nazionale l’Arma sta formando il proprio personale con corsi che si tengono a Velletri (Roma) nella sede dell’Istituto Superiore di tecniche investigative.

Una donna Carabiniere impiegata contro la violenza

Qui vengono tenute lezioni, dibattiti e conferenze che permettono di entrare capillarmente nell’argomento e di ottenere una preparazione completa per fare adeguatamente fronte alle esigenze.

A questa formazione in aula si affianca la sensibilizzazione di tutti i militari perché è importantissimo curare ogni aspetto dell’emergenza: dall’attimo in cui la vittima viene accolta in caserma o soccorsa a casa.

Da quel momento è fondamentale farla sentire protetta.

Per quanto riguarda la situazione a Napoli e provincia, ricordiamo la sperimentazione del “mobile angel”.

Si tratta di uno smartwatch che la vittima di stalking o di violenza può indossare, se acconsente, dal momento in cui sporge la denuncia.

E’ un “orologio intelligente” che la vittima tiene al polso. Con esso, è geolocalizzata dalla Centrale operativa dei Carabinieri.

Lo smartwatch per la protezione delle vittime di violenza di genere

In caso di emergenza, come ad esempio se un persecutore la segue o la aggredisce, la donna deve solo premere un pulsantino.

Ma qualora non riuscisse a farlo perché troppo impaurita o l’aggressore le impedisce di muoversi, l’orologio, grazie a un sensore di movimento tarato ad personam, lancia l’allarme al 112 appena registra un movimento brusco e anomalo.

Non solo, si attiva anche quando percepisce che la vittima è a terra e non si muove.

E’ stata costituita anche una squadra di militari specializzati. Sono uomini e donne particolarmente preparati che intervengono sulle emergenze 24 ore al giorno in ogni luogo della provincia.

Lo stesso personale specializzato, con a capo un ufficiale donna, affronta all’interno degli istituti scolastici napoletani il delicato argomento organizzando incontri con studenti e docenti.

C’è anche una sala denominata “la stanza tutta per sé”. Si trova nella Stazione dei Carabinieri a Capodimonte.

La stanza tutta per sè

Qui i militari si dedicano all’ascolto di vittime di abusi. Ci sono con arredi accoglienti ed un clima tale da ispirare serenità e mettere la persona turbata a proprio agio.

Per i militari dell’Arma è attiva anche una formazione continua e un aggiornamento del personale di tutte le Stazioni con seminari e corsi ad hoc, organizzati anche con la presenza di magistrati.

Per quanto riguarda il numero dei reati scoperti. Nel 2019 i dati evidenziano un raddoppio delle azioni. E si registra un arresto al giorno.

E questa mattina, un 33enne di Portici (Napoli) è stato arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Ercolano (Napoli) nell’abitazione di famiglia mentre aggrediva la compagna.

Nel corso di una discussione con la donna l’ha aggredita prima verbalmente, poi è passato alle mani; tutto questo davanti agli occhi del figlio di 9 anni. Alla vittima ha causato contusioni ed escoriazioni giudicate guaribili in 20 giorni da medici dell’ospedale a cui la donna si è rivolta.

E dopo aver medicato le ferite ha sporto denuncia ai Carabinieri ai quali ha raccontato che subiva violenze da mesi anche se non aveva mai denunciato.

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