Cyber: a Pescara la formazione degli “ethical hacker”

Di Fabrizio Scarinci

Pescara (nostro servizio particolare). Contro i rischi di natura cibernetica la formazione risulta sempre un elemento fondamentale. Ben vengano, dunque, tutte quelle iniziative volte a sviluppare competenze cyber impiegabili al servizio delle Istituzioni e a preparare i cosiddetti ethical hacker, a cui vengono normalmente commissionati attacchi cibernetici proprio al fine di testare l’efficacia dei sistemi di difesa.

Animata da questi propositi, una volta ogni quattro anni l’associazione culturale pescarese Metro Olorgafix organizza i cosiddetti MOCA (Metro Olografix Camp), che mirano, tra le altre cose, anche a diffondere la filosofia e la deontologia dell’ethical hacking.

Logo dell’associazione, presente anch’essa all’Expo Security & Cyber Security Forum di Pescara

Nata nel 1994, l’associazione ha sempre avuto come “core business” i settori telematico e della cybersecurity, a cui ha sempre cercato di avvicinare la più ampia platea possibile, anche svolgendo attività divulgative presso istituti scolastici e altri enti dedicati alla formazione.

Dall’anno scorso essa ha inoltre lanciato il progetto “Refurbish Ninja”, con cui, anche (e soprattutto) per ragioni legate al rispetto dell’ambiente, si cerca di “far tornare in vita” i computer più datati, che, nei limiti del possibile, vengono dotati di software più moderni.

Approvato anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il progetto viene portato avanti attraverso tre “macroazioni” principali, che, come spiega Lucia Zappacosta, Presidente dell’associazione, consistono nell’incentivare i cittadini a donare i loro vecchi dispositivi, nell’organizzare corsi di formazione e nel riutilizzare in modo creativo le componenti non riciclabili dei computer, con cui, al momento sarebbe già stata creata una prima opera d’arte.

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