Venezia. L’11 Forum Internazionale dei Comandanti delle Unità specializzate in Cooperazione Civile-Militare (CIMIC – Civil Military Cooperation), si è svolto a Venezia, all’interno della biblioteca “Dante Alighieri” dell’ Istituto di Studi Militari Marittimi: il forum della NATO è organizzato dal Multinational CIMIC Group (MNCG) di Motta di Livenza su delega del Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE).
Il Brigadier General Tonin Marku, Capo della Divisione CIMIC del Supreme Headquarters Allied Powers Europe, nel suo indirizzo di saluto ha evidenziato quanto gli argomenti oggetto della conferenza siano rilevanti soprattutto in prospettiva di cooperazione e coordinamento tra la componente civile e quella militare.
Il Multinational CIMIC Group è un’unità di livello reggimento costituita nel 2002 (allora denominata CIMIC Group South) che è multinazional. Oltre all’Italia, che ne rappresenta la framework nation, contribuiscono Grecia, Ungheria, Portogallo, Romania e Slovenia ed è una unità interforze, alimentata cioè da personale proveniente da tutte le armi e i corpi dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dei Carabinieri. L’Unitá svolge anche attività di formazione attraverso un programma didattico che annovera un’ampia tipologia di corsi a cui hanno preso parte, fino ad oggi, oltre 1600 frequentatori.
Ad oggi gli specialisti del MNCG sono impiegati in numerosi contesti internazionali: in Kosovo, Libano, Somalia, Gibuti, Afghanistan, e nell’ambito della missione europea EUNAVFOR Med, presso l’Operation HQ di Roma.
Sono stati oltre 200 i partecipanti e fra questi numerosi Comandanti delle Unità NATO, membri del Partnership for Peace (PfP) nonché specialisti del settore provenienti da 23 Paesi. Il simposio ha rappresentato un’occasione per condividere con Autorità civili, rappresentanti di Organizzazioni internazionali (OI), governative e non (GO/NGO), le tematiche della Cooperazione e dell’interazione fra la componente Civile e quella Militare, oramai fattore imprescindibile in tutti gli scenari operativi.
I temi delle conferenza di quest’anno sono stati il “Cultural Property Protection” e “Children and Armed Conflict”, ossia quelle azioni intraprese dalla Comunitá Internazionale, analizzate alla luce delle differenti prospettive di OI, GO/NGO e della NATO, in termini di difesa dei bambini – in quanto considerati soggetti maggiormente vulnerabili e più suscettibili allo sfruttamento da una o più fazioni in guerra – e a tutela del patrimonio artistico e culturale nei territori sconvolti da conflitti armati.
Proprio in relazione allo sviluppo della tematica relativa alla protezione del patrimonio culturale, è stata allestita una esposizione con alcune delle immagini più significative della mostra fotografica “Heritage in War. L’arte ferita nelle immagini del fondo” – collezione “Marzocchi”. Gli scatti, realizzati nel primo conflitto mondiale dal Reparto Fotografico del Comando Supremo del Regio Esercito Italiano, provengono dalle raccolte del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto che ne ha gentilmente concesso l’utilizzo in occasione dell’evento internazionale. Le immagini, che documentano i danni subiti dal patrimonio artistico, sono state presentate nel corso di un’esposizione intitolata “War&Art. WWI – Usa in Italy”, già ospitata a Washington presso il Pentagono.
Tra le Autoritá presenti alla conferenza il Prefetto di Treviso, la Dottoressa Maria Rosaria Laganá, il Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, la Dottoressa Ermelinda Damiano, e il Generale di Brigata Francesco Bindi, Comandante del Comando Genio dell’Esercito.
Tra i relatori che si sono avvicendati è intervenuto l’Avvocato Francesco Rocca – Presidente della International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies – che ha ricordato quanto siano destabilizzanti gli effetti di una guerra sui bambini e le ripercussioni che si riversano sull’intera società; i minori coinvolti in contesti bellici possono avere ripercussioni psicologiche che possono minare intere generazioni e generare l’insorgere di altre guerre. Portando testimonianze reali di bambini vittime di violenza in tempo di guerra, o in contesti simili a stati di conflitto (eccessiva criminalità, violenza urbana, ecc.), Rocca ha sottolineato la necessità dei minori di essere tutelati più degli adulti con un approccio olistico che include educazione, salute, supporto psicologico e sviluppo delle capacità relazionali.
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