Sahel, i militari dell’Operazione Barkhane impegnati nella lotta al terrorismo ed a servizio della popolazione civile

Di Valeria Fraquelli

Parigi.Tutti conoscono l’Operazione Barkhane, la più grande delle Forze Armate francesi, basata in Africa nei Paesi del G5 Sahel (Mali, Niger, Burkina Faso, Ciad e Mauritania ) per lottare contro le organizzazioni del terrorismo internazionale ed evitare la radicalizzazione dei più giovani.

Operazione Barkhane

I militari operativi in questa missione sono in prima linea anche per quanto riguarda l’aiuto alla popolazione civile. Stiamo, infatti, parlando di popoli tra i più poveri del mondo che, ogni giorno, si trovano a fare fronte a casi di siccità, malattie, carestie endemiche e mancanza di beni e servizi di prima necessità. Nei villaggi più isolati davvero manca tutto e le condizioni di vita dei civili, in particolare donne e bambini, sono ai limiti della sopportazione umana.

Militari francesi impegnati nell’Operazione Barrkhane

Soprattutto le cure mediche di base e avanzate sono difficili da effettuare in questi Paesi in cui gli ospedali attrezzati sono pochi impossibili da raggiungere per la stragrande maggioranza della popolazione.

I medici militari dell’Operazione Barkhane, circa 200, hanno effettuato all’incirca 25 mila consulti di base e specialistici, provveduto a più di 144 mila cure infermieristiche e assicurato almeno 1.500 operazioni chirurgiche, molte di carattere urgente. Le cure sono state effettuate con la massima professionalità possibile ed hanno garantito a molti cittadini dei Paesi del G5 Sahel una nuova vita. In molti casi è proprio grazie a queste cure che molti civili sono riuscirti a sopravvivere.

Una soldatessa regala materiale di studio a dei piccoli studenti

I medici militari sono riusciti a garantire le giuste cure a chi ne aveva davvero bisogno e nello stesso tempo ad essere sempre disponibili sul campo di battaglia in caso di bisogno.

Sono stati portati avanti anche importanti progetti di aiuto allo sviluppo che hanno coinvolto intere comunità locali. Solo nel 2017 sono stati realizzati ben 80 progetti di sviluppo e 24 di questi hanno portato alla costruzione di infrastrutture vitali per l’economia che ancora mancavano.

I vertici delle Forze Armate francesi tengono a sottolineare che la Barkhane agisce anche in quei settori fondamentali che sono la sanità, l’educazione, l’energia e l’accesso all’acqua potabile.

Da quando la missione è iniziata, nel 2014, sono state costruite alcune scuole e ci sono anche stati molti corsi di formazione per futuri insegnanti. La cultura e l’educazione sono due ottimi antidoti alla radicalizzazione perché i giovani istruiti hanno più possibilità per il futuro e non cadono facilmente preda delle false promesse dei predicatori di odio.

Oltre all’aspetto sanitario prosegue il controllo del territorio contro il terrorismo ed il traffico di migranti

Per quanto riguarda la formazione dei militari delle Forze Armate africane, nel quadro dell’aumento delle competenze della Forza congiunta del Sahel e di quelle francesi già posizionate, gli istruttori dell’Operazione hanno assicurato 295 corsi di formazione (di durata da 1 a 54 giorni) nei settori della logistica, della manutenzione, della lotta contro ordigni esplosivi improvvisati, soccorso in situazioni di combattimento, tattiche, trasmissioni, topografia ed uso delle armi da fuco più moderne.

L’obiettivo finale dell’Operazione Barkhane è fare sì che le Forze Armate dei Paesi del G5 Sahel riescano presto ad essere autonome e dotate di mezzi ed equipaggiamenti all’avanguardia per combattere i terroristi direttamente sul loro territorio, senza contare che un Paese sicuro garantisce un futuro migliore per i giovani e scoraggia l’immigrazione illegale.

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